Protesta dei negozianti di musica e dischi per l’offerta su internet, da parte di un settimanale, di scaricare le canzoni di Sanremo al prezzo di 99 centesimi ciascuno: “è un fatto grave che danneggia gli esercenti del settore da una parte e lo stesso festival dall’altra”, ha affermato Norina Vieri, presidente della Fismed-Confesercenti, l’organizzazione dei negozi di musica e dischi. “Nel primo caso, avendo la possibilità di scaricare subito, a basso costo e soltanto le canzoni preferite, gli utenti sono scoraggiati dall’acquistare le compilation che i negozi potranno vendere solo e obbligatoriamente da venerdì prossimo. Nel secondo, si tratta palesemente di un comportamento lesivo della trasparenza e della correttezza delle votazioni. Da sempre infatti i giurati popolari sparsi in tutta Italia per valutare le canzoni avevano la possibilità di ascoltarle solo e soltanto nelle occasioni ufficiali del festival”. Quando uscirà la compilation di Sanremo “verrà venduta a 12,90 euro nelle edicole come nei negozi di dischi, la differenza è che i primi pagano il 4% di iva mentre noi continuiamo a pagarla al 20%: non c’è rispetto”, ha proseguito Vieri, “per una categoria che ha fatto della distribuzione della musica un fatto culturale e che per questo avrebbe tutto il diritto di vedersi ridurre l’iva al 4%, come peraltro più volte richiesto inutilmente. Per affrontare tutti questi temi”, ha concluso la presidente di Fismed, “chiediamo l’apertura di un tavolo con le multinazionali o adotteremo misure di protesta per rendere più evidente, soprattutto in questo periodo, l’importanza dei nostri punti vendita”
Sanremo: negozi di musica contro brani sul web

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