Diamo ad Antonellina quello che è di Antonellina: la presentatrice aveva promesso un cambio di marcia per la seconda serata del Festival e così è stato. Un menù più ricco di quel del debutto e una maggiore tranquillità da parte di conduttrice, ospiti e concorrenti, hanno permesso allo spettacolo di, se non decollare, muoversi agilmente sulle proprie gambe. Che si tratti di un Sanremo a basso profilo è chiaro fin da prima dell’esordio, ma ieri sera si è assistito a una puntata gradevole. Una Clerici particolarmente a suo agio si è cimentata in uno stacchetto con le ballerine del Moulin Rouge , si è lasciata sfuggire una gaffe degna del buon Mike – “adesso la dò – e si è adagiata sulle ginocchia del direttore Mauro Mazza, come la migliore tradizione sanremese fra baci, abbracci e gesti plateali insegna. Protagonista indiscussa della serata è stata la musica, con una carrellata di esibizioni degna di una manifestazione canora con i controfiocchi. A soccombere al giudizio della giuria demoscopica sono stati Valerio Scanu e i Sonohra. I giovani che non proseguiranno la gara, invece, sono Jacopo Ratini, Broken Heart College e Mattia De Luca. LA GARA Come la presentatrice, i cantanti hanno dato vita a esibizioni più godibili e sicure rispetto all’esordio. Il secondo ascolto premia il brano di Irene Grandi , che si candida a presidiare uno dei tre grandini del podio, e l’interpretazione di Marco Mengoni , che in caso di vittoria merita più dell’etichetta di ‘cantante da voto-via-sms’. Hanno acquistato sicurezza Noemi e Simone Cristicchi ed è già tormentone il brano di Arisa . Stupisce l’esclusione di Scanu, dopo la bella interpretazione di ieri sera, mentre sembrava scritta quella dei Sonohra, arrivati all’Ariston con un pezzo decisamente debole. Continuano a non colpire Malika Ayane e Irene Fornaciari . Energico Fabrizio Moro e pacato Ruggeri. Fra i giovani si è distinta, ed è stata giustamente confermata dal voto combinato del pubblico da casa e dell’Orchestra, Nina Zilli . Non ce l’ha fatta il duo Broken Heart College (Mesi), con un brano che potrebbe sopravvivere all’oblio post-sanremese, ed è passato l’ottimo Luca Marino (Non mi dare pace). OSPITI Nulla togliere al buon Antonio (Cassano) e alla brutta ma brava Susan (Boyle), ma ieri sera era tutta un’altra cosa. Il corpo di ballo del Moulin Rouge ha cadenzato tutta la serata, caratterizzandone l’apertura, facendo dimenare Antonellina ed esaltando la scenografia di Castelli. Plauso anche i tre tenorini sfornati di Ti lascio una canzone, che hanno dato vita a una bella esibizione e hanno risvegliato l’istinto materno della loro, appunto, madrina televisiva. Divertente l’intervista all’attrice Michelle Rodriguez , bella ma soprattutto energica e d’impatto. Da incorniciare il momento dedicato a Rania di Giordania , che ha parlato con pacatezza ed eleganza del suo impegno umanitario, della sua famiglia e dei pregiudizi nei confronti di musulmani e arabi. FORSE NON TUTTI HANNO NOTATO CHE l’Avatar della Clerici, mentre intervistava l’attrice dell’omonima pellicola, era verde e non blu, come vorrebbe l’originale griffato James Cameron.
Sanremo ritrova la Clerici

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