A rompere le uova nel paniere al Festival di Sanremo, nel pieno dei festeggiamenti per i risultati ottenuti sono Codacons e Fimi. O meglio, Striscia la Notizia e Il Foglio. Sono stati infatti la popolare trasmissione televisiva e il quotidiano a denunciare presunte irregolarità nel meccanismo di voto telefonico sul quale si appoggia la manifestazione canora e che viene utilizzato anche da programmi come X Factor e il Grande Fratello. Tutto ha origine da un’anticipazione, fornita appunto da Striscia , su un servizio che dovrebbe andare in onda stasera nel corso del tg satirico di Canale 5, che riguarda il meccanismo di televoto che coinvolge alcuni programmi tv. La responsabile di un call center di Rimini, anticipa la redazione del programma, ha dichiarato: “Ho avuto delle richieste da parte di concorrenti del Grande Fratello, X-Factor e soprattutto Sanremo59 (il concorso online per i giovani di questa edizione del Festival) che è stata una vera e propria guerra “. ” Il cliente – spiega la responsabile del call center – commissiona un numero di voti necessario per scalare la classifica o per raggiungere un determinato posto. Partono una valanga di votazioni attraverso le linee telefoniche fisse o attraverso un sistema di sms di carte prepagate ricaricate. In un giorno si possono raggiungere vette di 7.500 voti con una spesa di circa 7.000 euro “. L’argomento è stato trattato da un articolo non firmato de Il Foglio: “a ttraverso i call center, oggi è possibile comprare voti per il proprio artista. Versando l’assegno e poi sedersi, in attesa che il doping telefonico sortisca il suo effetto sulla classifica, se si è ultimi non si vince, ma se si è ottavi magari si arriva secondi ” . Il regolamento del Festival, nelle giornate di venerdì e sabato, permette infatti con il televoto di dare fino a un massimo di 7 voti con la stessa utenza fissa o mobile nell’arco delle 24 ore. L asciando sostanzialmente agli operatori dei call center, secondo il quotidiano, il tempo di generare piu’ di 10mila voti al giorno sull’artista indicato. ” Quello che anni fa si fece comprando le schedine del Totip, oggi si fa in modo piu’ equo, dando lavoro ai precari del call center. La Rai poi non si sogna certo di ridurre il tempo del televoto: finirebbero gli introiti previsti dalle percentuali su ogni chiamata all’operatore “, sottolinea il quotidiano. Immediata la reazione della Fimi che, per bocca del suo presidente Enzo Mazza, ha dichiarato che ” la questione del televoto effettuato tramite call center in un evento come il Festival, al quale com’è noto sono collegate anche delle scommesse, può avere una valenza penale e sconvolgere il meccanismo della gara “. Ed ha auspicato che ” la Guardia di finanza possa svolgere un’indagine sugli episodi evidenziati anche su Striscia. Forse la Rai, in attesa di chiarimenti, dovrebbe sospendere la modalità del televoto “. Dello stesso parere è il Condacons che ha chiesto il blocco immediato del ” sistema del televoto per il Festival di Sanremo “. “S ono anni che contestiamo il sistema del televoto – afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi – specie se legato a manifestazioni come il Festival di Sanremo, dietro il quale si celano gli interessi milionari delle case discografiche”. “Alterare i risultati delle classifiche ‘dopando’ il televoto -spiega Rienzi – danneggia prima di tutto i telespettatori , che da casa in buona fede spendono soldi per votare il proprio artista preferito, e rappresenta poi una violazione delle regole sui giochi a premi o, che escludono categoricamente la possibilita’ di interventi esterni atti ad alterare l’individuazione dei vincitori”. Il Codacons annuncia quindi un esposto alla Procura della Repubblica di Roma affinche’ apra una apposita indagine sul caso, acquisendo da Telecom i dati relativi al televoto di Sanremo e verificando se siano stati commissionate a call center o altre strutture operazioni di voto per favorire un artista a discapito di un altro. Esposto che l’associazione invierà anche al Ministero per lo sviluppo economico (competente per i giochi a premio), all’Antitrust e all’Autorità per le comunicazioni . “Va bene se un paese intero si unisce per votare e far vincere un proprio cittadino – conclude Rienzi- ma è inaccettabile l’ipotesi di veri e propri investimenti sul televoto che garantirebbero, in caso di vittoria, un piu’ alto ritorno economico in termini di pubblicita’ , vendite di dischi, passaggi radiofonici ecc.” . Immediata la risposta del conduttore di questa edizione del Festival, Paolo Bonolis: ” E’ davvero pazzesco, uno cerca di fare le cose piu’ pulite possibile e c’e’ sempre qualcuno che si infila sperando di trovare del torbido e di gettare fango. Ma nel merito di questa cosa non so nulla ne’ capisco nulla di call center “. ” Stiamo facendo verifiche con Telecom su Sanremo.59 ma per ora, anche se si tratta di una risposta ufficiosa, non risultano irregolarità “, ha assicurato il capostruttura Giampiero Raveggi. Tutti gli aggiornamenti sul Festival di Sanremo : Sanremo: buona la seconda Iva Zanicchi perdona Benigni. Sarei stata eliminata lo stesso Luca era gay, il video di Katy Perry e Rai.tv Sanremo: Iva Zanicchi accusa Benigni di aver influenzato la giuria Standing ovation sanremese per Benigni Benigni, Bonolis, Katy Perry e Mina. 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Sanremo: televoto nella bufera. Fimi e Codacons sul piede di guerra

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