In casa Rai ritorna d’attualità la questione Annozero . Michele Santoro, conduttore e ideatore del programma d’approfondimento di Rai 2, ha ammonito i vertici di Viale Mazzini sulla possibilità di sospensione della sua trasmissione: “La mancata messa in onda [di Annozero, ndr] sarebbe un grave danno per il servizio pubblico e mi costringerebbe a impiegare tutte le energie per difendere i diritti miei, dei miei collaboratori e degli spettatori” . Queste le parole contenute in una lettera che Santoro ha indirizzato al direttore generale Mauro Masi. Il giornalista si lamenta per “l’ennesimo rinvio di una settimana” da parte del Cda Rai sulle decisioni relative alla sua trasmissione, che ancora non è stata ufficialmente inserita nei palinsesti autunnali di rete. Masi, che a giugno aveva espresso la volontà di non confermare Annozero , ha ribadito tramite una nota stampa che “sul punto sollevato la governance aziendale è estremamente chiara: i palinsesti sono proposti al consiglio di amministrazione esclusivamente dal direttore generale in base a considerazioni di merito specifico” . Concetto riaffermato anche in una lettera di risposta a quella che i consiglieri Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten hanno scritto a Santoro sostenendolo nella sua richiesta di andare in onda il prossimo autunno. “ Bisogna uscire una volta per tutte da questa favola del programma che fa grandi introiti pubblicitari . Come è noto è l’azienda stessa che decide quali spot pubblicitari devono andare in onda a seconda delle trasmissioni e delle fasce d’ascolto” , ha concluso il direttore generale. L’intenzione di Masi sembra essere quella di risolvere la ‘querelle Santoro’ rivendicando la trattativa per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro tra il giornalista e la Rai. Trattativa che però non ha al momento possibilità di sbocco. Così la polemica su Annozero continua e Viale Mazzini aggiunge un altro intricato nodo al pettine dei suoi malesseri estivi.
Santoro rivuole Annozero, Masi glissa

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