Roberto Saviano e Mondadori, un matrimonio in crisi. Continua a distanza la polemica tra lo scrittore campano e il suo (ex, attuale?, certamente non futuro) editore. In principio furono le scaramucce verbali sulla dedica di Saviano della laurea ad honorem in Giurisprudenza ai magistrati del pool di Milano, che Marina Berlusconi, presidente del colosso di Segrate, aveva definito fuori luogo. Ora è la volta delle dichiarazioni dello scrittore a Che tempo che fa : “E’ vero che un editore liberale può non condividere quello che pubblica o che manda in onda – ha dichiarato l’autore di Gomorra -, ma deve avere la responsabilità di essere editore e quindi di considerare le varie posizioni: se tu mi vieni addosso, se tu critichi, se tu sostieni che difendere i magistrati è una cosa orrida e scrivere di mafia è un modo per diffamare l’Italia, stai parlando da editore o da figlia di Berlusconi?” . Saviano ha rispolverato la diatriba sul suo primo romanzo, accusato di dare una cattiva immagine dell’Italia all’estero e di diffondere il germe della Camorra tra i lettori. “Saviano continua a non distinguere tra opinioni personali e scelte editoriali” ha ribattuto la presidente di Mondadori , definita però poche ore più tardi “editore a giorni alterni: lunedì parla da editore, martedì da figlia del presidente del Consiglio” , ha chiosato Saviano durante una presentazione in quel di Genova. La scelta dello scrittore di pubblicare la raccolta degli interventi tratti da Vieni via con me con Feltrinelli sembra sancire la definitiva separazione tra i due contendenti , dopo un’unione proficua per entrambi. Le divergenze extra editoriali sono troppe e troppo complesse: Saviano è scomodo per Mondadori, da sempre attenta alle sorti del suo ex proprietario diretto, Mondadori va stretta a Saviano la cui immagine di paladino della libera espressione per il grande pubblico stride con le vicende collaterali al gruppo di Segrate.
Saviano vs Marina Berlusconi e Mondadori ‘editore a giorni alterni’

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