Mai come con Quelli che… il calcio Nicola Savino sente la responsabilità di fare bene . Sarà perché ha debuttato in tv proprio come inviato di questo programma. O, più probabilmente, perché la conduzione la sognava “ da sempre, l’ho sempre sognata. Non è un peccato, no? Ci sono il calcio, ospiti musicali e la comicità: manca l’amore e poi sono i miei quattro motivi per cui vale la pena vivere ”. Il 15 settembre su Rai 2 sarà lui a tenere insieme tutti gli ingredienti, in una trasmissione “ che andava completamente ripensata, ricostruita. Victoria aveva dato un’impronta sua che era giusto non riproporre”. Ad ogni modo, specifica, quest’anno il calcio tornerà “ metronomo. Non ci spaventeremo se un goal interromperà interviste o altro. E daremo spazio ai commenti e alle analisi: io da spettatore ho sempre voglia di sentire cosa ne dice la Rai quando ci sono episodi dubbi nelle partite” . Per farlo, anche la scelta degli ospiti “ non sarà più in base al loro essere famosi ma al loro essere tifosi. Idris in questo resta un esempio fenomenale. In studio rimangono Caputi e Tombolini, che sono sopravvissuti a tre ere geologiche (Ventura, Cabello, Savino) e quindi van trattati con riguardo”.
Savino: Quelli che il calcio, sogno di sempre

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