174 autori letterari nipponici hanno rifiutato di inserire le proprie opere nel database digitale Google Book Search, il servizio gestito dalla compagnia di Mountain View che permette di usufruire online di opere letterarie provenienti da tutto il mondo. Romanzieri, poeti e disegnatori hanno negato al motore di ricerca più popolare del globo l’autorizzazione al trattamento di dati e materiali : tra questi nomi noti come Shuntaro Tanikawa, So Kuramoto, Gomi Taro, rappresentanti del Japan Visual Copyright, associazione in difese del diritto d’autore e della proprietà intellettuale. Già nel 2005, alcuni romanzieri e poeti statunitensi si erano schierati contro Book Search, intentando una causa legale che si è successivamente risolto con un accordo che vede Google impegnata a versare agli autori il 63% dei profitti derivati dallo sfruttamento delle opere. Lo scontro su copyright e diffusione (legale e illegale) delle opere d’ingegno su internet si fa sempre più complesso e diversificato.
Scrittori giapponesi contro Google Book Search

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