I motori di ricerca sono responsabili dei collegamenti che indirizzano a pagine contenenti materiale pirata. E’ quanto ha stabilito il Tribunale di Roma puntando il dito contro Yahoo! e facendo un passo deciso verso un nuovo modo di interpretare pesi e misure in rete. Fino a oggi la responsabilità della diffusione di materiale non rispettoso dei diritti d’autore era esclusivamente dei portali che lo ospitavano. Una sentenza di questo tipo impone a Yahoo! e company di verificare i contenuti dei siti indicizzati ed eventualmente rimuoverli dai risultati. I motori di ricerca sono dunque equiparati a Youtube, Megaupload e simili, piattaforme che pubblicano direttamente i video. Il giudice capitolino ha riconosciuto che i motori di ricerca non possono esercitare “un controllo preventivo sui contenuti dei siti sorgente a cui è effettuato il link “, ma ha ritenuto Yahoo! colpevole perché a conoscenza della violazione del copyright. ” Dieci milioni e trecento mila sono i risultati se si digita su Yahoo! il titolo del film About Elly. Siti di vario tipo attraverso i quali è possibile scaricare il film che ha vinto il Leone d’Argento a Berlino due anni fa. Solo digitando la parola ‘about’, il film About Elly è la seconda opzione. Una diffusione massiva” , ha dichiarato Open Gate Italia, realtà che ha portato avanti la controversia in rappresentanza di Pfa, la società che ha distribuito il film in Italia. ” Una sentenza che non ha precedenti in nessun paese del mondo – ha aggiunto Open Gate -. Il punto fondamentale nella vicenda giudiziaria che ha contrapposto Open Gate Italia a Yahoo! è la responsabilità di un motore di ricerca nel rendere disponibile l’accesso ai siti che immettono in rete film piratati, sprovvisti di ogni tipo di autorizzazione da parte dei detentori dei diritti”. La censura preventiva, è bene ripeterlo, non è menzionata. Resta il fatto che la rimozione indiscriminata, ovvero non indirizzata da precise norme, di collegamenti a siti o dei siti stessi è un principio pericoloso che rischia di stravolgere le caratteristiche basilari della web libero. Una sentenza come questa e la possibilità emersa nelle ultime settimane che l’Agcom cancelli a sua discrezione i portali che non rispettano il diritto d’autore danno un’idea precisa del nuovo approccio che il nostro Paese sta avendo nei confronti dell’online e della libertà finora intaccata che vige al suo interno.
Sentenza Yahoo!: motori di ricerca responsabili dei collegamenti a siti pirata

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