Una settimana senza film, teatro, musica. E’ questo il primo risultato del primo “Copyright Summit” che si è svolto a Bruxelles, la manifestazione che ha riunito 200 società d’autore di tutto il mondo. Quelli italiani hanno deciso di indire una settimana di sciopero dello spettacolo per sollecitare l’attenzione del Governo e delle istituzioni internazionali sulla tutela del diritto d’autore, che ritengono minacciata da tentativi di esproprio nel nome del libero accesso alla cultura. “La cultura non è un lusso, è una necessità per un Paese civile, deve quindi ricevere un’attenzione particolare dalle istituzioni europee”, dice Jan Figel, membro della commissione europea all’educazione e alla cultura. Lo sciopero vuole suscitare l’attenzione dei governi e delle istituzioni internazionali sulla tutela del diritto d’autore , che la categoria degli autori ritiene minacciata. La Siae ha fatto sapere che sospenderà, nel periodo programmato, ogni permesso di utilizzazione delle opere bloccando di fatto tutti gli spettacoli. “Gli autori italiani – informa in una nota la Siae – hanno deciso di indire una settimana di sciopero dello spettacolo per sollecitare l’attenzione del Governo italiano e delle istituzioni internazionali alla tutela del diritto d’autore, che oggi viene minacciato da tentativi di esproprio nel nome del libero accesso alla cultura” “Nel nostro Paese le forze politiche hanno scarsa considerazione per il diritto d’autore, che la legge definisce come un vero e proprio diritto del lavoro – dice il presidente della Siae Giorgio Assumma, portavoce a Bruxelles -. Non bisognerebbe mai arrivare a forme così estreme di protesta, che procurano peraltro anche dei danni collaterali” “È il caso, per esempio, delle tecnologie digitali – continua Assumma – rispetto alle quali si ritiene che ogni utilizzo di contenuti artistici (musiche, film, immagini ecc.) debba essere gratuito, senza alcuna remunerazione per autori, editori o produttori, mentre l’industria tecnologica ricava enormi profitti proprio dalla diffusione dei contenuti culturali e artistici. Considerare il diritto d’autore uno strumento superato, incitare al downloading selvaggio, equivale a espropriare di fatto gli autori del loro lavoro e a deprimere tutta l’industria dei contenuti . In una parola, significa minare seriamente la cultura e la creatività. Per questa ragione gli autori italiani propongono di impedire l’utilizzo delle loro opere. La Siae sta prendendo contatti con tutte le associazioni interessate per definire i termini dello sciopero che si terrà tra la fine di giugno e gli inizi di luglio”
Siae in sciopero contro il download selvaggio

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