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17 Novembre 2008 | Economia

Sindaco di Torino contro Motorola: se necessario ci incateniamo ai cancelli

Il sindaco di Torino non esclude il ricorso a forme di protesta clamorose contro la decisione presa qualche giorno fa dal colosso statunitense Motorola di chiudere lo stabilimento torinese. La manovra si iscrive nel più ampio piano industriale della compagnia che vuole ridurre la sua forza lavoro a tremila unità, a causa della difficile congiuntura economica. Lo stabilimento torinese conta  oggi 370 dipendenti tutti altamente qualificati. Il sindaco Sergio Chiamparino nel corso di un intervista rilasciata al quotidiano Repubblica ha dichiarato: ” Perché si deve sapere che una comunità colpita è in grado di reagire, non accetta passivamente le scelte che ricadono sul territorio. La Motorola ha ingannato la città. Ha ottenuto, in via indiretta, 11 milioni di finanziamenti pubblici, ha goduto di una serie di vantaggi per insediarsi a Torino e nel giro di due giorni ha deciso di chiudere baracca e burattini “. ” Fino alla scorsa settimana i dirigenti locali discutevano con il vicesindaco sulla possibilità di ampliare l’insediamento: chiedevano fino a 2000 metri quadrati in più. Poi in una località dell’Illinois, a Schaumburg, si è riunito il consiglio di amministrazione e ha semplicemente deciso di chiudere tutte le attività non commerciali in Europa “, ha aggiunto. Chiamparino ha ricordato che il Politecnico aveva destinato all’insediamento una parte dei fondi europei a sostegno della ricerca: ” Un investimento giustificato. I 370 ingegneri che hanno lavorato in questi anni a Torino hanno prodotto brevetti allo stesso ritmo dei loro colleghi statunitensi e per unanime ammissione il centro Motorola di Torino era uno dei migliori del gruppo “. Il sindaco auspica un intervento del governo nazionale nella vicenda e non esclude di ricorrere all’incatenamento ai cancelli per evitare la manovra. A perdere il posto di lavoro non saranno solo gli specialisti che lavorano nel Centro Ricerche di Torino, ma anche  altre trenta persone impiegate nella sede distaccata di Milano. Il piano di taglio del personale prevede che in poco più di due mesi Motorola lascerà il territorio italiano. Tra luglio e settembre di quest’anno, la compagnia americana ha registrato un calo delle vendite del 31%, rispetto al 2007 , passando da 37,2 milioni a 25,4 milioni unità Motorola inoltre avvierà una ristrutturazione interna, con ulteriori riduzioni dei costi e una razionalizzazione dell’offerta commerciale correlata ai prodotti.

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