Sono liberi. L’inviato Rai Amedeo Ricucci, il fotoreporter Elio Colavolpe, il documentarista Andrea Vignali e la giornalista freelance Susan Dabbous , di origini siriane, sono stati riportati in Italia . ” Stiamo bene, stiamo tutti bene. Ci hanno trattato bene e non ci hanno torto nemmeno un capello ” ha detto l’inviato Rai. ”Eravamo in mano a un gruppo islamista armato che non fa parte dell’Esercito libero siriano. È stato un malinteso”, ha assicurato, ribadendo che il gruppo sta bene, ma ” ovviamente la privazione della libertà è una tortura psicologica”. All’inizio ”ci hanno presi per spie” e volevano ” controllare quello che avevamo girato ”, ” temevano che avessimo filmato la loro base logistica ”, ma ” ci hanno messo un sacco di tempo’ ‘, ha aggiunto Ricucci. In Siria – spiega – è in corso ” una guerra civile e di spie da una parte e dall’altra”. Che qualcuno possa pensare che siamo stati poco cauti ”lo trovo di cattivo gusto: siamo stati cauti fino all’ennesima potenza”.
Siria, liberati i giornalisti italiani
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