Torna in auge la mai sopita polemica tra Sky e Mediaset per la concorrenza in campo televisivo. “(L’Italia) è un paese con scarsa concorrenza – ha detto Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, al Corriere della Sera -. Ci vuole più libertà nel settore televisivo per promuovere maggiore concorrenza”. L’attacco dell’ad di Sky è diretto al duopolio Rai-Mediaset, con particolare attenzione alle reti di Cologno monzese, con cui nei mesi scorsi si è combattuta una strenua battaglia per l’occupazione delle frequenze digitali: “ Bisogna garantire che la maggior parte delle nuove frequenze rese disponibili dal passaggio al digitale vada a nuovi entranti nel mercato ”, ha spiegato Mockridge, chiedendo a gran voce l’ abolizione delle norme del 2003 che impediscono a Sky di essere competitiva sulla piattaforma digitale e limitano la vendita di spazi pubblicitari ai canali di proprietà di Rupert Murdoch. Il sasso lanciato da Sky Italia non poteva che suscitare la reazione di Mediaset, delle cui istanze s’è fatto portavoce il presidente Fedele Confalonieri: “ Finalmente Mockridge ha imparato l’italiano con accento napoletano, ‘chiagn’e fotte’ Dice che le leggi del nostro paese lo ostacolano, quando invece rispetto alle tv terrestri non ha limiti: ne’ in termini di vincoli di programmazione ne’ di obblighi di pluralismo” , si legge in una nota. Confalonieri rigira l’accusa di monopolio al network satellitare britannico: “ Rivendichiamo il diritto di essere liberi di… non prendere lezioni di concorrenza da un esponente del gruppo media più dominante al mondo”
Sky-Mediaset, diatriba sulla concorrenza

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