La pay tv spopola (secondo Abi Research nel 2014 gli abbonati saranno 846 milioni in tutto il mondo) e il digitale italiano fa di tutto per respingere l’ascesa di Murdoch. Atmosfera rovente nel settore della pay tv italiana. La Commissione Ue sta valutando la possibilità di togliere il veto che impedisce a Sky di sbarcare sul digitale terrestre prima del 2012. L’imposizione risale al 2002, anno della fusione di Telepiù e Strem e dello sbarco di News Corp nella penisola, e confina(va) di fatto il gruppo di Murdoch a una porzione del mercato in esame, quella satellitare, lasciando a Rai e Mediaset la possibilità di spadroneggiare sul digitale. Sarebbe proprio l’insediamento di Mediaset Premium in un contesto da 13 milioni di decoder già installati e 23 milioni previsti entro fine 2011 ad aver fatto prendere in considerazione a Joaquin Almunia, commissario alla Concorrenza, il “cambiamento quantitativo del mercato televisivo italiano” degli ultimi anni. Per la Commissione, dunque, il fatto che Sky abbia il monopolio della piattaforma satellitare (gestisce il 98% del totale) non è una discriminante , a fronte di un mercato digitale maturo e pronto ad accogliere un altro concorrente. Non vede di buon occhio uno scenario di questo tipo il viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani, che si è recato a Bruxelles per indagare sui possibili scenari e ha ribadito la necessità di tenere Murdoch lontano dal Dtt. L’Ue però non sente pareri, avendo deciso di non procedere con una consultazione pubblica , e sembra propendere in direzione contraria.
Sky vuole il digitale terrestre

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