Skype, il più grande servizio di telefonia web, annuncia che in futuro aiuterà le forze dell’ordine nelle intercettazioni. La società estone ha dunque ceduto alle richieste (ripetute) di Eurojust, l’organismo europeo che coordina le indagini in materia di criminalità informatica. L’apporto delle chiamate via internet viene considerato fondamentale per sbrogliare le indagini più complesse, e anche la Direzione Nazionale Antimafia italiana aveva sollecitato Skype a consentire a collaborare con la polizia. Le chiamate telefoniche online sono un mezzo di comunicazione sempre più diffuso e utilizzato anche per attività criminali, in special modo organizzate. Il quotidiano la Repubblica si era recentemente occupato della faccenda, dimostrando come alcune indagini sul narcotraffico si fossero arenate, proprio al momento decisivo dell’incriminazione, perché non era possibile intercettare le chiamate tramite Skype (e di conseguenza non era possibile usarle come prove). Da oggi, probabilmente, le cose cambieranno: “Skype è pronta a lavorare fianco a fianco di Eurojust in futuro” questo la scarno comunicato stampa della compagnia, che ha ricevuto il plauso di Eurojust: “E’ un passo avanti molto importante, già la prossima settimana sarà convocato il collegio per decidere come mettere in pratica questa collaborazione” All’incontro saranno presenti anche gli stati membri dell’Unione Europea e una task force italiana guidata dal ministro Maroni e da esponenti dell’Antimafia. Eurojust vorrebbe ottenere gli algoritmi e i codici che permettano ai tecnici delle procure di superare i sistemi di sicurezza e decifrare i segnali digitali in modo da poter ascoltare le chiamate. Bisognerà poi vedere quanto la disponibilità di Skype sia reale e quanto di facciata: già nel 2006, infatti, si era detta disposta a collaborare con Eurojust, salvo poi rifiutarsi trincerandosi dietro motivi di carattere legale.
Skype cede alle intercettazioni

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