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16 Ottobre 2008 | Attualità

Skype ostacola la polizia

Le telefonate via internet rappresentano un ostacolo enorme alle indagini della polizia, poiché rendono impossibile agli inquirenti tenere sotto controllo i potenziali terroristi e le grandi reti criminali. Secondo quanto ha rivelato il Times , dall’arrivo di programmi come Skype che permettono di conversare online, polizia e servizi segreti non riescono più a monitorare il flusso delle telefonate. Gli internet provider non registrano chi ha telefonato a chi e quando, dato che le chiamate sono gratuite, a differenza delle compagnie telefoniche che tengono i tabulati delle chiamate per via delle bollette. Ieri il ministro dell’Interno Jacqui Smith ha annunciato che il governo britannico vorrebbe, entro la fine del 2009 o l’inizio del 2010, introdurre una nuova legge che permetta alle autorità di accedere ai dati di vari servizi online, inclusi quelli di reti come Facebook e Bebo. Secondo i piani illustrati dalla Smith, la polizia e i servizi potranno monitorare il flusso delle conversazioni, ovvero chi ha contattato chi, ma non il loro contenuto e registrare quali siti vengono visitati da un particolare utente. “La rivoluzione delle comunicazioni in questo Paese è stata rapida e il modo in cui intercettiamo e registriamo i dati relativi alle comunicazioni deve cambiare di pari passo”, ha dichiarato il ministro.

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