Una controinchiesta sulla vendita dei diritti Tv, accuse alla stampa di coalizzarsi contro di lui. Il presidente del consiglio denuncia un complotto mediatico ai suoi danniE’ un Silvio Berlusconi scatenato quello di queste ore a ridosso della chiusura della campagna elettorale. Scatenato soprattutto contro i media, anche i suoi, e contro i giudici che indagano sull’acquisto dei diritti Tv. A dare il là all’ultimo sfogo del premier è stata la mancata trasmissione in prima serata su Canale 5. L’Agcom ha bloccato il programma perché avrebbe violato le norme, in quanto il contraddittorio obbligatorio in campagna elettorale deve avvenire con un avversario politico. Il Presidente del consiglio ha parlato di regime anche nella sua azienda e ha attaccato tuta la stampa affermando che si mette d’accordo per decidere i titoli di apertura contro di lui. La stampa sta dando prova di regime schierandosi massicciamente con la sinistra e contro la Cdl ha aggiunto Berlusconi. Particolarmente duro il giudizio sul Corriere della sera, accusato di agire di concerto con la procura di Milano contro di lui. Ritornando alla sua abortita apparizione in solitaria su Mediaset, dalla parte di Berlusconi si è schierato il presidente dell’azienda Fedele Confalonieri. L’unico a rimetterci è stato Enrico Mentana: il direttore editoriale di Mediaset non sapeva nulla della puntata speciale, e non ha potuto fare Matrix con Fini, Casini, Rutelli e Fassino per le reazioni di questi a quanto successo con Berlusconi. E siccome a tutti sembrava un clone della trasmissione Ballarò del giorno prima, ha risolto il buco in palinsesto rimandando in onda il programma di Giovanni Floris.
SOLO CONTRO I MEDIA

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