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23 Settembre 2008 | Economia

Strada in salita in India per le licenze 3G agli operatori stranieri

Gli operatori stranieri delle telecomunicazioni potrebbero entrare nel mercato della telefonia mobile indiano partecipando a un’asta globale, che assegnerà le licenze 3G. Tuttavia le basse tariffe telefoniche e la presenza consolidata di operatori locali potrebbero allontanare le prospettive di utili nel breve periodo. Operatori stranieri con esperienza nel 3G come AT&T, Etisalat, NTT Docomo potranno presentare le loro offerte e sperare di entrare nel mercato a più rapida crescita del mondo, pur sapendo che non sarà facile avere la meglio sugli operatori 2G indiani, come Bharti Airtel, Reliance Communications, Vodafone Essar e Idea Cellular. “Ci sarà una lotta durissima, le potenzialità del mercato indiano sono enormi”, ha detto Madhusudan Gupta, analista di Singapore presso la società di ricerca Gartner, che stima una crescita degli utenti di telefonia mobile indiani a 737 milioni entro il 2012 dai quasi 300 milioni attuali, con un 20% di questi che usa il 3G. Cinque licenze 3G saranno disponibili per gran parte delle 22 zone indiane raggiunte dal servizio, sebbene ce ne saranno solo tre in grandi città come Nuova Delhi o Mumbai. I servizi 3G di prossima generazione consentono agli utenti un accesso a internet più veloce e permettono di avere giochi e contenuti multimediali, come mappe e musica, sui propri cellulari; mentre i servizi 2G soffrono di una capacità di trasferimento dati più lenta. S ebbene il mercato delle telecomunicazioni sia in rapida espansione, l’assegnazione di una licenza non porterebbe guadagni rapidi e immediati a un nuovo operatore, poiché le tariffe di chiamata nel paese sono molto basse: meno di un centesimo di dollaro al minuto. “In India le tariffe devono essere dove sono le tariffe indiane”, ha detto Sunil Mittal, presidente dell’operatore mobile Bharti. “L’idea in India è di fornire servizi di telecomunicazioni alle tariffe più abbordabili”. Ai problemi delle tariffe e della concorrenza locale, si aggiungono gli elevati costi di licenze e reti. L’India ha fissato un prezzo base di 20,20 miliardi di rupie (pari a 435 milioni di dollari) per una licenza nazionale e le offerte dovrebbero essere più alte, specialmente per centri strategici come Mumbai e Nuova Delhi. Nel resto del mondo, il 3G ha finora portato risultati inferiori alle previsioni che hanno accompagnato le fasi di assegnazione delle licenze. Il colosso di Hong Kong Hutchison Whampoa ha dovuto lottare sin dal lancio dei servizi 3G in Gran Bretagna e Vodafone ha finito con il vendere la sua unità 3G giapponese a Softbank nel 2006.

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