È stato pubblicato su The Anatomical Record e punta a comprendere lo sviluppo delle popolazioni marine a partire dai grandi cetacei
Nella balenottera azzurra le ossa uditive comprendono due grandi elementi – periotico e bulla timpanica – nei quali si trovano gli organi dell’udito e un certo numero di nervi che possono far comprendere i rapporti evolutivi tra specie diverse. A dirlo è uno studio è uno studio pubblicato sulla rivista internazionale The Anatomical Record da Michelangelo Bisconti e Giorgio Carnevale del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino, coadiuvati da un team internazionale di ricercatori. In questo modo, aprendo la strada alla spiegazione sull’origine del più grande animale vivente, si spera di fornire una spiegazione anche all’origine di altre popolazioni marine.
Lo studio è importante sia perché conferma, a partire da anatomia e caratteristiche dello scheletro, il fatto che le balenottere azzurre siano tra i cetacei viventi più primitivi; sia perché suggerisce una particolare affinità con la balenottera comune che vive nel Mediterraneo. Dallo studio del periotico, inoltre, ha rivelato caratteristiche peculiari di questa specie mai osservate prima, che aprono al chiarimento della stretta parentela con altre specie.
In definitiva, spiega Bisconti, dall’origine della balenottera azzurra è possibile “comprendere in che modo il meccanismo di gestione della colonna alimentare oceanica si sia posto in essere nel corso degli ultimi milioni di anni”. Da questi dati si spera “di poter ricostruire il percorso evolutivo che ha condotto all’origine del più gigante degli animali e alla strutturazione delle catene alimentari oceaniche, rimaste in auge fino a quando la caccia ai grandi cetacei non le ha radicalmente alterate”.
di Daniela Faggion