Pericolo recessione, anche in ambito tecnologico, per gli Stati Uniti. A lanciare l’allarme è il rapporto Knowledge, Networks and Nations, redatto dalla Royal Society di Londra. Lo studio indaga sullo sviluppo e gli investimenti della ricerca scientifico-tecnologica nei diversi paesi del mondo, e promuove a pieni voti la strategie cinese. Se mantenesse l’attuale tasso di crescita, la Cina potrebbe superare gli Usa già nel 2013. Il sorpasso tra super-potenze era previsto per il 2020, ma le politiche di Pechino a favore della ricerca, con finanziamenti pubblici che hanno raggiunto i 100 miliardi di dollari l’anno, hanno ulteriormente accelerato il processo di sviluppo all’ombra della Grande Muraglia. La strategia cinese è stata imitata anche da altri paesi in rapida crescita tecnologica, come Brasile, Corea del Sud, Iran e Turchia, tutte a ridosso delle posizioni di vertice, dopo anni di oblio e arretratezza cronica. La classifica della ricerca scientifica mondiale è ancora dominata dai paesi occidentali , con Gran Bretagna, Germania, Francia, Canada, Italia (scesa dal settimo all’ottavo posto) e Spagna alle spalle degli Stati Uniti. Ma il loro contributo dell’Europa e del Nord America è in calo. Il Giappone ha ceduto il secondo posto alla Cina, scendendo in quarta posizione, mentre l’India è entrata per la prima volta nella top ten, scalzando la Russia. Gli equilibri economici e geo-politici del globo si stanno in parte riscrivendo.
Tecnologia: frenata Usa, irrompe la Cina

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