Bilancio 2013 in rosso per Telecom Italia, che ha chiuso lo scorso anno con perdite per 674 milioni di euro . Secondo la nota ufficiale, la società ha pagato lo scotto della svalutazione d’avviamento, pari a 2,2 miliardi di euro, effettuata nel primo semsetre. Senza quell’operazione, il netto finale avrebbe registrato un utile di 1,5 miliardi di euro. I ricavi consolidati sono stati di 23,4 miliardi di euro, in calo del del 5,2% rispetto al 2012 . La compagnia ha comunque rilevato “nell’ultimo trimestre una riduzione della dinamica di perdita del fatturato” . L’Ebitda si è attestato a 9,75 miliardi, in discesa del 7,6% su base annua, mentre l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2013 era pari a 26,8 miliardi di euro, in calo di 1,47 miliardi rispetto a dodici mesi prima. Nel quarto trimestre l’indebitamento si è ridotto di 1,42 miliardi “anche grazie alla positiva generazione di cassa operativa” . Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom, ha commentato positivamente la chiusura del 2013 : “I risultati, e in particolare i segnali incoraggianti che arrivano dall’ultimo trimestre, sia sul fronte della riduzione dell’indebitamento sia sul versante dell’andamento del mercato domestico, ci consentono di affrontare con fiducia il 2014” . Con un occhio a possibili cessioni e allo scorporo della rete, pendenza rimaste insolute nell’ultimo semstre.
Telecom Italia fiaccata dalla svalutazione

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