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18 Luglio 2007 | Attualità

Televisione: Rai, si è spezzato l’Incantesimo

La storica fiction di Rai Due “Incantesimo” , arrivata alla fine della nona serie, sta vivendo il momento più difficile della sua esistenza. I 700 dipendenti della produzione si sono detti pronti a marciare in Viale Mazzini in segno di protesta per le indiscrezioni su un possibile stop della serie.  “C’erano 250 maestranze ieri sul set padri di famiglia disperati. Io ho detto loro quello che so ufficialmente ossia che il contratto  per la realizzazione di Incantesimo 10 è alla firma, sui tavoli di Claudio Cappon e Giancarlo Leone”, ha spiegato il produttore della fortunata fiction Guido De Angelis accendendo di fatto i riflettori sui vertici Rai e sulle loro decisioni.  “Abbiamo accettato due-tre mesi fa una riduzione di puntate, da 240 a 160, e in conseguenza dell’avvio di tutti i meccanismi produttivi, visto che siamo alla decima serie, abbiamo opzionato gli attori, bloccato gli studi di montaggio, messo a lavoro gli sceneggiatori che sono già alla 40/a puntata. La bozza di contratto è già protocollata. Abbiamo le ultime settimane di riprese di Incantesimo 9 e poi siamo pronti al set, non possiamo fermarci avendo impegnato ogni struttura tecnica e artistica”, ha specificato De Angelis, sottolineando che un mancato accordo sarebbe inspiegabile in quanto “Incantesimo” costa “100 mila euro a puntata, un costo perfettamente in linea con tutte le altre produzioni di soap daily, e ottenendo una media del 16-17% a puntata, dopo soli  otto mesi dal cambiamento di orario”.  Non manifesta lo stesso ottimismo il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo che guarda con “preoccupazione alla vicenda della possibile chiusura di ‘Incantesimo’ che metterebbe a rischio il lavoro delle centinaia di persone impegnate da anni nella realizzazione di questa fiction”. “Ritengo importante”, ha aggiunto Marrazzo, “coniugare le esigenze degli insediamenti produttivi con la definizione dei palinsesti e la valutazione dei dati di ascolto. Perché è questo il concetto di sistema: sostenere un comparto in crescita, collegandolo all’economia tradizionale dei territori e rendendolo fonte di sviluppo delle imprese, di consolidamento delle esperienze e di crescita dell’occupazione”.

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