Fra pochi giorni scatterà la par condicio, ma la campagna elettorale è già cominciata e così candidati e politici sono l’oggetto del desiderio di trasmissioni e telegiornali. Il dibattito su partiti e posizioni occupa gran parte dello spazio televisivo dedicate alle news: i tg Rai dedicano un’attenzione particolare a Mario Monti, mentre Mediaset è berlusconiana fino al midollo. A La7 vige l’equilibrio. Il premier uscente spera di essere riconfermato. La sua candidatura, prima celata e poi ammessa, è stata uno dei temi cardinali di Tg1 , Tg2 e Tg3 nel mese di dicembre: stando ai dati forniti da Gega ad Agcom, Monti ha occupato in media il 14% del tempo dei telegiornali del servizio pubblico (a dispetto del 10% raccolto da Bersani e del 9% in quota Berlusconi). Situazione opposta in Mediaset, dove a dominare è il padrone di casa: Berlusconi ha catalizzato il 42% dei servizi di Tg5, Tg4 e Studio Aperto (con punte del 60% sul telegiornale di Italia 1). Briciole per gli avversari: Bersani e Monti si devono accontentare dell’11,5% ciascuno. Più equilibrata La7 : il tg diretto da Enrico Mentana ha dedicato a Berlusconi il 16,6% del tempo a disposizione, ma Bersani e Monti seguono a distanza ravvicinata (rispettivamente al 13,9 e al 13,6%). Il tempo riservato a ciascun politico non è l’unico parametro per decifrare le posizioni elettorali e la qualità dell’informazione della tv italiana. Ma guardando l’anomalia di Mediaset, anche solo da lontano, vien voglia di rispolverare l’irrisolta questione del conflitto d’interessi. Prima che siano la storia (e l’età) a mandarla in prescrizione.
Tg e politici: la Rai è territorio di Monti, Mediaset ha un solo padrone, equilibrio a La7

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