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11 Marzo 2009 | Attualità

The Guardian apre una Open Platform per i contenuti

Il quotidiano britannico The Guardian ha rivelato il progetto della sua piattaforma per la diffusione gratuita dei propri contenuti. La famosa testata acconsentirà a partner selezionati di accedere ai propri archivi e articoli e di riutilizzarli per siti esterni: il tutto senza nessuna spesa, ma con l’obbligo di esporre il logo del giornale. La Open Platform si svilupperà attorno a un programma di applicazioni-interfaccia che può essere usato dai siti dei clienti per costruire altre applicazioni e servizi , ed è completata da un motore di ricerca che indicizza gli archivi interni del giornale .  Ci sono poi 80 possibilità di ricerca prestabilite, per favorire l’indagine dei dati e l’interrogazione delle numerose fonti in archivio. Inizialmente, The Guardian consentirà un massimo di 5 mila interrogazioni al giorno , con una limitazione sul materiale a disposizione: gli articoli e i servizi scritti dai suoi giornalisti dal 1999 saranno interamente disponibili, più complessa la digitalizzazione e il trattamento degli speciali e del materiale dell’era pre-internet. A coloro che usufruiranno della Open Platform verrà richiesto di unirsi alla rete pubblicitaria del quotidiano . Questa nuova soluzione per rimpolpare gli investimenti derivati dalle inserzioni potrebbe aprire la via al risanamento di parecchie testate d’oltremanica nel futuro prossimo: The Times, The Independent, Daily Express e The Sun, solo per nominarne alcuni, hanno archivi importanti e potenzialmente allettanti per categorie numerose e differenziate di clienti. Anche Bbc e New York Times hanno recentemente promosso simili progetti per la fruizione aperta dei propri contenuti. The Guardian, che è già il quotidiano britannico più visitato del web con 30 milioni di utenti mensili , punta a rafforzare ulteriormente la sua posizione di leader dell’informazione su internet, con questa strategia di marketing a pioggia di contenuti. Molti degli articoli presi in prestito avrebbero in questo modo una seconda vita, estendendo la propria validità e rinforzando il proprio valore critico, così come l’immagine autorevole e pop di uno dei quotidiani più apprezzati d’Europa.

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