Ching Tang, membro dell’università di Rochester, sostiene che tra soli dieci anni gli schermi televisivi ultra sottili ad altissima definizione con tecnologia Oled avranno un diffusione di massa. E’ stato proprio lui, 20 anni fa, a scoprire la tecnologia a diodi organici emettitori di luce, che consente al vecchio tubo catodico di trasformarsi e di trasmettere immagini brillanti e definite. Tang ha illustrato i progressi di questi sistemi di emissione al congresso internazionale sull’elettroluminescenza organica e inorganica EL2008 in corso a Bagni di Tivoli fino al 12 settembre. L’evento richiama quasi 200 esperti del settore, in particolare proveniente dall’Asia orientale, che vogliono aggiornarsi in materia di schermi Oled. ” Si tratta di una tecnologia più efficiente e a regime meno costoso di quelle in uso oggi , basti pensare che un’abitazione con gli attuali sistemi di illuminazione necessita di un impianto da 220 volt e che con gli Oled occorre solo un impianto da dieci volt, molto più sicuro anche in caso di scosse elettriche” ha spiegato Giuseppe Baldacchini, del Centro Enea di Frascati, che presiede la conferenza. Sul mercato esistono già televisioni con schermi di questo tipo, ma sono ancora pochissime e costose. Il difficoltoso decollo sul mercato è dovuto al fatto che questi apparecchi non durano a lungo, ma gli esperti assicurano che presto questo limite sarà superato. La tecnologia Oled non servirà solo a migliorare la qualità degli schermi televisivi, ma anche a rivoluzionare l’attuale illuminazione domestica e lavorativa, consentendo un minore dispendio di energia elettrica e l’eliminazione delle ombre, importantissima per alcuni settori, come quello medico.
Tra dieci anni tutti i nostri schermi saranno Oled

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