Ha ragione la Rai. Questa la sentenza del tribunale del Lavoro di Roma in merito al ricorso di Viale Mazzini contro l’ordinanza del giudice del lavoro che aveva reintegrato al suo posto l’ex Direttore di Raifiction Agostino Saccà La decisione è stata presa da un Tribunale collegiale che ha ribaltato il ‘verdetto’ del 30 giugno scorso del giudice monocratico del lavoro di Roma, che aveva accolto il ricorso presentato da Agostino Saccà contro la decisione della direzione generale della Rai di sospenderlo dalle sue funzioni e responsabilità di direttore Rai Fiction. Viale Mazzini aveva agito contro il suo funzionario in seguito all’inchiesta della Procura di Napoli sulle registrazioni di conversazioni telefoniche intercorse tra Saccà e Silvio Berlusconi. Colloqui che lascerebbero presupporre accordi su alcune raccomandazioni. Saccà subito dopo l’esplosione del caso si era sospeso dall’incarico in attesa di chiarimenti. L’inchiesta interna della Rai era però proseguita, giungendo alla sospensione del dirigente. Misura ritenuta immotivata da Saccà che aveva ottenuto (il 30 giugno appunto) il reintegro dal Tribunale del Lavoro. ” La sentenza, comunque, non sposta di nulla la posizione di Saccà – ha commentato il legale di Saccà, Federico Tedeschini – perché fa riferimento a un procedimento disciplinare chiuso con il respingimento, da parte del cda, della proposta di licenziamento. Al punto – ha concluso l’avvocato – che avevamo segnalato come il ricorso dell’azienda fosse affetto da improcedibilità per carenza sopravvenuta di interesse. Dunque per noi non cambia nulla”.
Tribunale dà ragione alla Rai sul caso Saccà

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