È la prima voce di vendita del Made in Italy nel resto del mondo e raggiunge 140 Paesi
In vent’anni +188% nelle esportazioni di vino italiano. Lo dice un’analisi di Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero, secondo cui le bottiglie prodotte in Italia sono la prima voce delle vendite agroalimentari Made In Italy all’estero e raggiungono 140 nazioni. La diffusione del vino italiano ha inoltre stimolato l’economia di ritorno dell’enoturismo, con i cultori che dall’estero vengono a scoprire le eccellenze della produzione vitivinicola in Italia.
La crescita più significativa è stata del 321% (316 milioni di euro) nei confronti della Francia, mentre negli Stati Uniti – primo sbocco del vino italiano – le vendite sono aumentate del 148% (1,76 miliardi di euro) e in Germania, il secondo mercato, sono incrementate del 69% (1,19 miliardi di euro). Vanno bene le cose anche verso la Gran Bretagna, nonostante la Brexit: +186% in Gran Bretagna (843 milioni di euro).
In Italia sono coltivati a vigneto 674.000 ettari di terreno, di cui 125.000 in biologico. Sono 570 le varietà autoctone coltivate: un record di biodiversità su cui lavorano 240.000 aziende vitivinicole che producono 529 vini a denominazione tra Docg, Doc e Igt. I dati di crescita sono ancora più significativi visto che lo scorso anno la produzione è scesa ai minimi dal Dopoguerra a causa della peronospera, mentre le tensioni internazionali hanno certamente influito sulle vendite.
di Daniela Faggion