Il giornalista investigativo Mehmet Baransu e il caporedattore del suo giornale, il quotidiano liberale Taraf , Murat Sevki Coban, rischiano tra i 26 e i 52 anni in carcere per aver pubblicato un documento ufficiale relativo a una riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale turco . Il documento riguarda un meeting del consiglio del 2004, nel quale si sarebbe discusso di un piano per eliminare del predicatore musulmano Fethullah Gulen , ex sostenitore del governo ora al centro di un violento scontro con il premier Recep Tayyip Erdogan. Gulen guida una potente confraternita religiosa con molti membri nella polizia e la magistratura. Nella richiesta di rinvio a giudizio presentata dal pm incaricato delle indagini i due giornalisti sono accusati aver pubblicato informazioni “c he dovevano rimanere confidenziali per non compromettere la sicurezza dello stato e gli interessi politici” della Turchia. Una nuova legge sui servizi segreti entrata in vigore a fine aprile garantisce agli 007 turchi maggiori poteri, colloca il Mit, l’agenzia nazionale di intelligence, sotto il controllo del governo e inasprisce le pene per giornalisti, direttori ed editori che pubblicano documenti riservati. Per l’opposizione, assieme alla legge su internet e la riforma della giustizia che prevede la nomina da parte dell’esecutivo dei membri chiavi del Hysk, il Csm turco, la legge sui servizi rappresenta un’ulteriore conferma della svolta autoritaria del premier Recep Tayyip Erdogan.
Turchia, giornalisti a rischio carcere duro

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