24 città italiane tra le migliori 400 al mondo per congressi internazionali. In vetta Roma e Milano, che è terza per partecipazione media agli eventi
L’Italia si conferma tra i protagonisti della Meeting Industry globale. Secondo la nuova classifica 2024 dell’International Congress and Convention Association (ICCA) il nostro Paese ha ospitato nel corso dell’ultimo anno 635 congressi internazionali, registrando la crescita più significativa tra i principali competitor europei, con 82 congressi in più rispetto al 2023. L’Italia consolida così il secondo posto al mondo, dietro solo agli Stati Uniti, che guidano la classifica con 709 congressi e un’estensione territoriale decisamente superiore.
L’Italia non solo tiene il passo, ma cresce più di tutti, dimostrando una maturità strutturale e una capacità competitiva superiori. Lo confermano le performance di alcune città in particolare: Roma si conferma nella top 10 mondiale, piazzandosi al 9° posto con 114 congressi internazionali. Milano compie un balzo significativo, passando dal 29° al 14° posto con 100 congressi e si distingue come terza città al mondo per numero medio di partecipanti per congresso, preceduta solo da Dubai e Barcellona. Ottime anche le performance di Bologna, Napoli, Firenze e Torino, che insieme portano a sei le città italiane nella top 100 globale. In totale, l’Italia è rappresentata con 20 città nella top 300 ICCA, il numero più alto al mondo, e da 24 nella Top 400 ICCA.
L’Italia ha il tasso di crescita maggiore, a conferma di aver attuato le giuste strategie per migliorare il posizionamento a livello internazionale. La crescita italiana non è solo quantitativa, ma anche qualitativa. Il nostro Paese è infatti terzo al mondo per numero di congressi nel settore tecnologico e nel settore medico-scientifico, due ambiti chiave per lo sviluppo della conoscenza e per l’indotto di lungo periodo che questi appuntamenti portano con sé.
La classifica ICCA rappresenta il principale indicatore a livello globale del turismo congressuale, basato sull’analisi dei congressi internazionali che si ripetono periodicamente e ruotano tra almeno tre Paesi. Non misura generici eventi, ma iniziative ad alta complessità organizzativa e rilevanza internazionale, che testimoniano la capacità di un territorio di essere attrattivo, affidabile e integrato in una rete globale fatta di relazioni, infrastrutture e know-how. In un contesto sempre più competitivo l’Europa rappresenta oggi il 56% dei contenuti congressuali a livello mondiale e tutti i Paesi stanno investendo per attrarre appuntamenti strategici.
“I numeri parlano chiaro: l’Italia è non solo competitiva, ma in forte accelerazione”, lo ha detto Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia, l’ente privato nazionale di promozione turistica che opera nella Meeting Industry ed è formalmente riconosciuto da ENIT. “Cresciamo più dei nostri competitor europei”, continua Feerrari, “e ci confermiamo in una posizione di leadership globale. Roma e Milano fanno un salto importante, ma è tutto il sistema che dimostra maturità, capacità di adattamento e visione. L’Italia è presente nei grandi flussi congressuali internazionali e riesce a distinguersi non solo per quantità, ma per la qualità e l’impatto dei contenuti”.
di Daniela Faggion