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30 Aprile 2023 | Ambiente, Attualità, Economia

Turismo, report Istat 2022: Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Lazio e Campania sono le sei regioni più visitate

Ospitano il 53,9% degli spostamenti interni, con quote che variano tra il 6,3% della Campania e l’11,1% della Toscana, regione quest’ultima preferita per le vacanze (11,3%), soprattutto quelle brevi (12,2%).

Sono i dati del report Istat riferito al 2022. Fotografano la ripresa del settore turistico in Italia che non ha però ancora raggiunto i livelli pre-Covid. Lo scorso anno ha registrato, infatti, 54 milioni e 811mila viaggi dei residenti in Italia (346 milioni e 966mila pernottamenti), in aumento rispetto al 2021 (+31,6%) ma sotto i valori del 2019 (-23%). Il 19,3% dei residenti ha effettuato almeno un viaggio in un trimestre del 2022 – erano il 14,9% nel 2021 e il 24,2% nel 2019 – mentre le persone che hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre salgono al 35,7%, contro il 33,9% del 2021 (37,8% nel 2019). Considerevole l’aumento dei viaggi all’estero (+143%, circa 48 milioni di notti in più), ma anch’essi non raggiungono ancora i livelli precedenti la pandemia (-36,4% rispetto al 2019). Anche i viaggi in Italia riprendono a crescere (+18,3% sul 2021, 17,6 milioni le notti recuperate), seppur inferiori di circa il 19% rispetto al 2019.

Il Nord è la meta più attrattiva (39,4% dei viaggi) per le vacanze (soprattutto se brevi, 50,5%) e per i viaggi di lavoro (42,3%). Il Mezzogiorno registra quote più elevate del Centro per le vacanze lunghe (26,8% contro 14,7%) e meno consistenti per le brevi (15,8% contro 24,7%) e per i viaggi di lavoro (17% contro 20,2%). Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna le regioni dove ci si reca soprattutto per lavoro, insieme ospitano oltre il42% dei viaggi d’affari in Italia. All’estero si prediligono i paesi europei (87,7%): i più visitati nel 2022 sono Spagna (16,4%), Francia (12,1%), Croazia (6,5%) e Grecia (6,2%). La ripresa c’è ma non ancora tale da superare i risultati pre pandemia. Anche a causa dei forti rincari, soprattutto sui costi dei trasporti. Chi lo scorso anno è partito in aereo ha dovuto affrontare aumenti dei voli internazionali e di quelli europei in media del +85,9% rispetto al 2021, mentre quelli nazionali sono rincarati del 20%. Spostarsi in auto è costato in media il 22,1% in più nel caso di vettura a gasolio, +11,8% con auto a benzina, +33,3% per gpl e metano.

In crescita il cicloturismo

Forse anche per questo, il cicloturismo continua a crescere. Un impatto economico di 4 miliardi di euro, 33 milioni di presenze (il 4,3% di quelle totali) sono i dati del report Viaggiare con la bici 2023, realizzato da Isnart e Legambiente. Per risparmiare e godere di un tempo lento, ci si affida sempre più al carburante naturale dato dall’energia di una salutare pedalata. Supportati dall’e-bike tra panorami e salite, o in totale relax lungo pianure e spiagge mozzafiato, il cicloturismo, con le sue varie declinazioni, conquista gli italiani. In tanti scelgono meta e spostamenti proprio in base alla bici che ha bisogno di servizi specifici (dall’assistenza all’assicurazione fino a strutture ricettive bike friendly). Secondo il rapporto, il 71% dei cicloturisti ha tra i 28 e i 57 anni. Una fascia vasta, probabilmente allargata dalle elettriche, capaci di ampliare la platea. Importante è anche il segmento dei baby boomers, tra i 58 e i 72 anni: rappresentando una fetta di presenze minore (17,3%), ma con una capacità di spesa più elevata. Un cicloturista su tre viaggia in coppia e uno su cinque con gli amici. Si preferisce pernottare in hotel (nel 28% dei casi); seguono da agriturismi (11%) e camping (7%). A guidare la scelta della meta e del percorso è soprattutto la cornice naturalistica (indicata dal 22% degli intervistati). Ma sono importanti anche l’offerta artistica e culturale (16,5%), quella enogastronomica (15,2%) o i siti patrimonio UNESCO.

I quattro siti patrimonio UNESCO italiani più amati nel mondo

Secondo Loveholidays, che ha creato la lista dei 30 siti UNESCO più amati nel mondo Pompei e Ercolano, l’area archeologica di Agrigento, il comune di Verona e il vulcano Etna sono i 4 siti patrimonio UNESCO italiani più amati nel mondo su un totale di 1.100 località, di cui circa la metà in Europa. Analizzando i dati social e le reviews su TripAdvisor, ogni sito UNESCO è stato classificato in base al numero totale di recensioni a cinque stelle e al numero di post online che menzionano i siti in maniera positiva. Sul podio ci sono: Budapest, tra cui le rive del Danubio, il quartiere del Castello di Buda e il viale Andrássy, al primo posto come sito patrimonio UNESCO più amato d’Europa, con 124.763 post che menzionano in maniera positiva la città e 4.393 recensioni a cinque stelle di TripAdvisor, al secondo posto la tedesca Lubecca, nota per il suo delizioso marzapane, mentre la famosa Tower of London in UK arriva al terzo posto. Le quattro posizioni italiane – la storica Pompei (9), l’area archeologica di Agrigento (19), il comune di Verona (22) e il monte Etna (27) – confermano ancora una volta che l’Italia è uno dei paesi più belli del mondo, ricchi di storia e per questo amato da turisti di tutto il mondo.

Luisa D’Elia

 

 

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