Le prime lamentele sono vecchie di dodici mesi e risalgono all’anteprima dei Mondiali avuta lo scorso anno con la Confederations’ Cup. Con l’inizio ufficiale della Coppa del Mondo in Sud Africa, però, è partita anche una campagna mediatica contro le ‘vuvuzela’ , le trombe Mondiali suonate incessantemente dai tifosi locali durante le partite, che creano un sottofondo grave e assordante lungo tutti i novanta minuti di gioco. Un rumore che infastidisce i giocatori ma, soprattutto, i telecronisti e i telespettatori. Le prime lamentele ufficiali sono venute dagli algidi commentatori di Bbc , subissati dalle proteste degli utenti britannici. I tecnici del network pubblico d’Oltremanica stanno studiando il problema, provando ad abbassare le frequenze audio dei microfoni presenti negli stadi durante le gare, rinforzando invece il volume del commento tecnico. Gli organizzatori, infatti, sono stati categorici nel negare ogni possibilità di divieto per gli strumenti musicali locali: “Fanno parte della cultura del Sud Africa” , ha risposto il comitato Mondiale alle richieste inglesi di un provvedimento per risolvere la questione. “Siete nostri ospiti: perciò, per favore, abbracciate la nostra cultura e il nostro modo di festeggiare” , hanno ribadito i sudafricani. Argomentazione nobile e quanto mai comprensibile, che però non convince gli appassionati di calcio. Tifosi e non, come ormai consueto per le cause più disparate, si sono coalizzati su Facebook per chiedere alla Fifa di zittire le noiose trombe sudafricane. Il gruppo sul social network è nato l’11 giugno, e da allora i suoi seguaci sono in costante aumento. In meno di cinque giorni, gli iscritti sono arrivati a 182mila, mentre i commenti lasciati sull’apposita bacheca traboccano ironia grottesca e un po’ becera, come d’uopo per le questioni non capitali trattate via social media. Per chi invece apprezzasse il sottofondo ormai tipico di Sud Africa 2010, iPhone e gli smartphone Android propongono un’applicazione in grado di riprodurre le celeberrime vuvuzela. Il software permette di scegliere la bandiera della squadra preferita e poi di suonare lo strumento come meglio si crede. Per tifare davanti al televisore come se si fosse allo stadio o, semplicemente, per infastidire amici e vicini.
Tv e web: tutti contro le vuvuzela Mondiali

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