Twitter si avvicina a passo veloce a Wall Street : dopo aver presentato a metà settembre i documenti per la richiesta di quotazione sul mercato di New York, il social network ha ora svelato i numeri del prospetto al pubblico. Il dossier offre una visione completa dei conti e delle prospettive economiche del micro-blog , oltre a raccontare uno degli arrivi in Borsa più attesi dei prossimi mesi, con l’offerta di titoli al pubblico che supererà il miliardo di dollari. La società si augura di completare il procedimento entro fine novembre, ma se il mercato si dimostrasse titubante tutto potrebbe slittare a gennaio. Ancora ignoto il listino in cui verrà sistemato il titolo, mentre la sigla di quotazione sarà Twtr. Il grosso nodo da sciogliere per convincere i possibili investitori è quello degli utili, sin qui latitanti , che Twitter può essere in grado di generare. Il bilancio 2012 parla di ricavi per 317 milioni di dollari e perdite nette di 79 milioni. Nei primi sei mesi del 2013, Gli incassi si sono attestati a 253 milioni di dollari, con un rosso di 69 milioni. Il social network ha un giro d’affari ampio e in forte crescita, ma fatica a guadagnare. Questo nonostante i suoi 218 milioni di utenti mensili attivi (+44% a giugno 2013, su base annua), tra cui figure illustri come Papa Francesco e Barack Obama, oltre a una lista infinita di star del cinema e della musica. Il 33% dei fruitori risiede negli Usa, il resto è sparpagliato per il mondo. Twitter è considerato ormai un valido strumento di comunicazione, attendibile e quanto mai efficace per la diffusione delle notizie, braccio rapido del giornalismo in diretta e dell’invettiva feroce, con polemiche che coinvolgono in prima persona personaggi più o meno noti. La trovata degli hashtag per delineare gli argomenti di discussione (e i trending topics per ordinarli secondo la popolarità) è stata copiata da Facebook, così come la certificazione degli account ufficiali delle celebrità. Twitter è all’avanguardia, è utile e divertente, pervasivo come nessun altro sito del web 2.0, ma non fa utili. Almeno per ora. Perché i progetti per incrementare la presenza pubblicitaria sul micro-blog fervono : l’impatto ‘live’ di Twitter è enorme (commenti in tempo reale sui grandi fatti di cronaca, sugli ultimi acquisti, su letture e massimi sistemi, gossip, tutto in pochi secondi e contemporaneamente ai ‘fatti’) e un adeguato sistema di adv potrebbe raccogliere ricchi frutti. L’utente medio ha 208 follower e trascorre sul sito 170 minuti al mese. Da questi numeri dovrà partire Jack Dorsey, fondatore della compagnia, per conquistare Wall Street: il social network è in piena ascesa e in rapida evoluzione, lo sanno gli investitori come lo sanno Goldman Sachs, Morgan Stanley, JP Morgan, Bank of America e Deutsche Bank, che cureranno l’Ipo. Lo sbarco in Borsa sarà decisamente meno chiassoso di quello di Facebook , per numeri e impatto mediatico, ma forse questo servirà ad evitare il flop che caratterizzò la quotazione del sito in blu, che sprofondò rapidamente nei primi mesi sul mercato azionario. E per le mosse post-quotazione, come si evince dai documenti consegnati alla Sec, Twitter ha a disposizione oltre 300 milioni di dollari. Il bello, con ogni probabilità, verrà dopo l’Ipo.
Twitter in Borsa, 1 miliardo di speranze

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