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5 Settembre 2007 | Innovazione

Ue chiede Authority unica per le Tlc europee

L’Unione europea ha ufficialmente chiesto alle Autorità nazionali per le telecomunicazioni di fare un passo indietro nel settore della telefona e in quello radio-televisivo. In attesa che vada in porto il progetto di un’Authority unica per le Tlc europee la Commissione Ue ha messo a punto un bozza di raccomandazione in cui taglia drasticamente il numero dei mercati che potranno ancora essere regolati a livello nazionale : dagli attuali 18 ad appena 8.  Le Autorità nazionali (in Italia l’Agcom), nell’ottica di Bruxelles, non potranno più intervenire e imporre obblighi ex-ante, visto che secondo le valutazioni della Commissione si tratta ormai di mercati sempre più competitivi e regolati a livello europeo.  La raccomandazione, che una volta adottata autonomamente dalla Commissione Ue entrerà in vigore probabilmente all’inizio del 2008, fa parte del pacchetto di riforma del quadro europeo sulle Tlc che tra la fine di ottobre e i primi di novembre il commissario europeo alle Telecomunicazioni, Viviane Reding, presenterà al Parlamento europeo e al Consiglio Ue. Un pacchetto i cui pilastri sono quattro direttive e un regolamento con il quale sarà costituita l’Autorità unica per le Tlc.  In particolare, la bozza di raccomandazione messa a punto dagli uffici della Reding prevede che vengano esclusi dalla regolamentazione ex ante delle Authority nazionali tutti i mercati al dettaglio della telefonia fissa nazionale e internazionale , sia per il segmento consumatori sia per quelli business e delle ‘linee affittate’. In pratica, Bruxelles riconosce come in questi ambiti le liberalizzazioni siano riuscite e vi sia ormai un alto livello di concorrenzialità, con un’ampia scelta di operatori e di offerte per i consumatori.  Sul fronte della telefonia mobile non potrà più essere regolato a livello di singolo Stato membro il mercato del roaming internazionale , visto che la materia è disciplinata completamente dal nuovo regolamento comunitario entrato in vigore nel giugno scorso e che introduce le eurotariffe sia per le chiamate effettuate che per quelle ricevute.  L’esclusione dalla lista dei mercati che possono essere regolati dalle Autorità nazionali vale inoltre anche per “i servizi di diffusione radiotelevisiva per la trasmissione di contenuti agli utenti finali. Infine, la raccomandazione della Commissione Ue prevede l’esclusione dai settori passibili di regolazione ex ante di altri mercati all’ingrosso (quelli che riguardano i rapporti tra gli operatori): dai servizi di transito sulla rete telefonica pubblica alla fornitura all’ingrosso di segmenti di linee affittate.

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