La Commissione europea torna sulla questione della maxi-multa a Intel attraverso la pubblicazione di una serie di email. La corrispondenza elettronica rivelata dall’Antitrust comunitario è relativa a scambi fra il colosso dei chip californiano e i produttori di personal computer Hp, Dell, Lenovo, Acer e Nec e confermerebbe l’accusa di posizione dominante e azioni scorrette nei confronti del concorrente Amd. La multa da 1,06 miliardi di euro è stata assegnata a Intel il 13 maggio scorso. A luglio, il colosso ha fatto ricorso in appello definendo l’ammenda “palesemente sproporzionata” e le prove addotte dalla Commissione insufficienti. Nella corrispondenza pubblicata ieri c’è una presentazione interna di Dell risalente al febbraio del 2003 all’interno della quale la a compagnia dichiarava che le ritorsioni di Intel avrebbero potuto “essere gravi e prolungate, con impatti su tutte le linee di business” se Dell fosse passata a Amd per la fornitura di qualunque parte della cpu. Un’email di dicembre 2006, invece, da parte di un dirigente di Lenovo dichiara che il produttore di pc aveva firmato un “accordo redditizio” con Intel in base al quale Lenovo non avrebbe dovuto introdurre chip Amd nei prodotti legati ai suoi notebook nel 2007.
Ue presenta prove a sostegno della multa a Intel

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