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4 Maggio 2021 | Attualità

Uffizi di Firenze, dai lavori emergono affreschi dimenticati

Si arricchisce di nuovi dipinti la collezione degli Uffizi, il complesso museale di Firenze che comprende oltre alla Galleria, il Corridoio Vasariano, Palazzo Pitti e il Giardino dei Boboli e che costituisce per quantità e qualità delle opere raccolte uno dei piú importanti musei al mondo.

Un ritrovamento inaspettato agli Uffizi di Firenze durante i lavori di ampliamento dell’edificio. La ristrutturazione degli spazi al piano terra e nel seminterrato ha portato alla luce due affreschi del Seicento. Il primo ritrovamento è un dipinto del giovane Cosimo II de Medici (famiglia che ha voluto a metà del 1500 la costruzione del Palazzo affidandola al grande architetto Giorgio Vasari) a figura intera e a grandezza naturale, con le allegorie di Firenze e Siena da attribuire al pittore Bernardino Pocetti (1548-1612); il secondo invece é un ritratto del granduca Ferdinando I in un clipeo. In un’altra sala inoltre sono emerse decorazioni eseguite nel Settecento risalenti probabilmente al regno di Pietro Leopoldo di Lorena.

Questi ritrovamenti sono resi visibile al pubblico perché presenti negli spazi ampliati tra cui l’ingresso del Museo. Nell’ambito della ristrutturazione per i Nuovi Uffizi, condotti dalla Soprintendenza insieme alle Gallerie, sono stati resi utilizzabili 2000 metri quadrati fino ad ora inaccessibili al pubblico tra cui: otto sale dell’ala di ponente, 14 sale al piano terra nell’ala di levante e 21 sale nel piano interrato. Inoltre sono state restaurate anche le scuderie medicee dove sono stati collocati i locali tecnici e gli spogliatoi per il personale.

Una nuova veste quindi per la riapertura avvenuta il 27 aprile. Una nuova organizzazione degli spazi che tiene conto di tutte le misure di distanziamento e sicurezza dovute al covid-19. Afferma Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, in merito alla nuova apertura: <<In questi anni é stato fatto un enorme progresso nel recupero degli spazi che ha permesso un accesso al museo più sicuro e punti di accoglienza organizzati in modo più efficiente>>.

di Sara Giudice

Uffizi

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