Il diciassettenne Andrea Dominizi ha conquistato il titolo di Young Wildlife Photographer of the Year 2025, premiato al Natural History Museum di Londra per la potenza visiva e simbolica del suo scatto “After the Destruction”.
Realizzata sui Monti Lepini, tra le province di Roma, Latina e Frosinone, la fotografia immortala un coleottero della specie Morimus asper, comunemente noto come cervo volante del legno morto, ma qui protagonista di una narrazione più profonda. Il giovane ha colto l’insetto mentre si muoveva lentamente su un tronco, incorniciato dallo sfondo di macchinari abbandonati del disboscamento, simbolo dell’impatto umano sugli ecosistemi forestali.
Grazie all’uso di un grandangolo e di un flash esterno, il fotografo ha costruito una scena di forte contrasto visivo: da un lato la delicatezza dell’insetto e il suo ruolo ecologico nel riciclo del legno morto; dall’altro, le tracce di devastazione lasciate dall’uomo. L’immagine racconta così una storia di perdita e resilienza, ricordando che persino il più piccolo organismo può sostenere l’equilibrio del pianeta.
«Volevo mostrare come anche il più piccolo essere vivente possa avere un ruolo fondamentale nella sopravvivenza del pianeta. Spesso la bellezza è nascosta nei luoghi feriti dall’uomo: bisogna solo imparare a guardarla con rispetto», ha spiegato Dominizi durante la premiazione.
Organizzato annualmente dal Natural History Museum, il concorso Wildlife Photographer of the Year celebra da sessant’anni il potere della fotografia nel sensibilizzare sul valore della biodiversità. Lo scatto di Andrea, selezionato tra oltre 60.000 candidature provenienti da 113 Paesi, sarà ora in mostra a Londra prima di intraprendere un tour internazionale.

