Una startup pugliese lancia una nuova ricetta di cioccolato fatto con le carrube, che promette di essere più sostenibile, più etico e più buono
Molti pensano che il cioccolato sia un problema per la linea. In realtà, i guai più grossi li procura per l’impatto ambientale che comportano le sue colture e per lo sfruttamento delle popolazioni nelle zone in cui viene coltivato, con ettari ed ettari inaccessibili dall’esterno dove non è possibile verificare che cosa succeda. Per interrompere questo circolo vizioso servono idee nuove come quella di una startup pugliese, Foreverland, che dopo un paio di anni di ricerche foodtech avrebbe trovato un’alternativa sostenibile alla polvere di cacao: le carrube. Proprio quei frutti che, nel Vangelo, l’affamato Figliol Prodigo mangerebbe se non fossero già il pasto dei maiali.
Attenzione, il cioccolato fatto con le carrube ha già una sua storia, ma quello di Foreverland ha alcune novità di rilievo rispetto a quello che già si produceva, come ha spiegato a Telepress il co-fondatore e responsabile marketing Giuseppe D’Alessandro. Innanzitutto, a livello di produzione: “Il nostro processo”, spiega il manager, “utilizza un nostro brevetto per fermentare e tostare la carruba e cambiare lo spettro gustativo e sensoriale rendendolo simile al cacao”. Poi c’è il fattore sostenibilità: “Il nostro prodotto permette di ridurre del 90% le emissioni di Co2 e dell’80% il consumo di acqua, oltre a essere economicamente vantaggioso”. E poi c’è un elemento di integrità notevole: i prodotti Foreverland non utilizzano né polvere, né burro di cacao, ingrediente fondamentale nel mondo del cioccolato per dare solidità e struttura al prodotto.
Altri due elementi chiave sono al centro dell’innovazione del cioccolato, che è per giunta vegana, senza caffeina e senza glutine: l’italianità, poiché la startup pugliese usa solo carruba siciliana da filiera controllata e a basso impatto (la diffusione in Trinacria rende l’Italia il secondo produttore mondiale dopo la Spagna) e soprattutto il gusto: finora il cioccolato da carruba conservava un persistente sapore di terra, ma con gli opportuni processi tecnologici enzimatici e di tostatura l’azienda pugliese è riuscito a renderlo davvero simile al cioccolato tradizionale. “Oltre 1000 sensory test con consumatori lo certificano”, chiude D’Alessandro. Non resta che provare polvere, praline e crema spalmabile. Crisi economica e climatica faranno il resto per convincere i consumatori.
di Daniela Faggion