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10 Novembre 2022 | Attualità, Disinformational

Una biblioteca digitale per combattere le fake news sulla salute 

Secondo i dati dell’Istituto Ipso un italiano su due sceglie di cercare informazioni sui temi legati alla salute attraverso internet (il 51% nel 2022, era il 47% nel 2020) ed è una percentuale stabile in tutte le fasce di età. Anche tra i senior, chi si informa sul web è il 42%.
Ricercando informazioni, sintomi o cure sul web la probabilità di intercettare, oltre che informazioni utili, innumerevoli fake news è molto alta, specialmente nel periodo post covid dove falsità e inesattezze legate alla cura e alla vaccinazioni sono sempre più frequenti.
Ecco allora che all’estero si sviluppa uno strumento contro le false notizie in abito sanitario che potrebbe risultare molto utile anche in Italia e che vede già il coinvolgimento di realtà italiane nella sua progettazione e operatività.

La biblioteca dei medici contro le fake news

La startup Tonic app, già presente in Italia, Francia, Spagna e Portogallo  con oltre 110mila medici iscritti, sta creando una piattaforma per mettere a disposizione una biblioteca digitale sanitaria che sia condivisa ed affidabile.

Tonic app ha già un tools realizzato da medici per i medici che possono utilizzare come strumento per confrontarsi nella cura al paziente, ma questa nuova piattaforma che in Italia non è ancora disponibile, vuole invece arrivare al cittadino comune, in preda alla giungla, del web in ambito medico-sanitario.

Al progetto partecipano quattro associazioni italiane che sostengono pazienti e famiglie, tra queste Palinuro, cistite.info, Epilessia e Casa delle Donne di Bologna. Si tratta di una biblioteca a livello internazionale dove i clinici possono condividere informazioni certificate e corrette con i pazienti: un team multidisciplinare seleziona e verifica tutti i contenuti, che finora riguardano 75 malattie diverse e che rispondono a diverse esigenze su prevenzione e terapie.

“Medici e pazienti spesso cercano su Google informazioni su problemi di salute, allo stesso modo in cui cercano un ristorante, ma ovviamente le conseguenze sono diverse. Online c’è molta disinformazione ed è fondamentale stare attenti a ciò che si legge, altrimenti potremmo mettere a rischio la nostra stessa salute. La disinformazione sanitaria è altrettanto o più pericolosa della mancanza di informazioni ed entrambi sono fattori di rischio per la salute”, spiega Luis Pinho Costa, medico di famiglia portoghese e coordinatore della biblioteca digitale di Tonic App.

“La partnership europea – dice Tarcisio Levorato, presidente di associazione Epilessia – è uno strumento fondamentale per i medici e per aiutare i loro assistiti ad affrontare la loro condizione, gestire la loro ansia e anche per combattere la disinformazione che si diffonde attraverso Internet e i social media in questo settore“.

E l’Italia? 

Anche l’Italia si è posta il problema delle bufale del web in ambito sanitario in particolare modo durante i due anni di pandemia e quindi il Ministero della Salute ha creato una pagina sul sito che ha l’obbiettivo di fare chiarezza sulle fake news più diffuse smentodele alla luce delle evidenze disponibili. Un alfabeto con la funzione da indice permette di scegliere l’argomento d’interesse e la spiegazione ad esso collegato. L’unica criticità è che riguarda solo ed esclusivamente contenuti legati al covid-19. E’ sicuramente significativo come sottolinea l’OMS che il 51 % dei post sui vaccini covid sui social sono fake news e sicuramente servono nuove politiche per l’informazione sui social media, tuttavia è auspicabile che sul modello già attuale all’estero si sviluppi uno strumento che possa difendere la corretta informazione sanitaria di diverse patologie oltre al Covid.

 

di Sara Giudice

Fake news

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Uomo nel grano - ph Pexels

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