Dall’Università Federico II di Napoli un progetto “verde” per bonificare la Terra dei Fuochi in Campania e farne un simbolo di speranza e legalità con la piantumazione di 20.000 pioppi.
Il progetto ecosostenibile
Nella Terra dei Fuochi, una vasta area del territorio Campano compresa tra Napoli e Caserta, sono stati piantumati 20.000 pioppi, le cui radici assorbono i metalli pesanti e inquinanti presenti nel sottosuolo. Il progetto, che ora è diventato una vera e propria foresta, è stato realizzato dai ricercatori della Università Federico II di Napoli ed è stato attuato utilizzando la tecnica del Fitorisanamento: una tecnologia di bonifica naturale dei suoli.La piantumazione di alcune piante è in grado infatti di fitoestrarre metalli pesanti e indurre la degradazione di composti organici in terreni contaminati. Un’iniziativa che è stata considerata anche vantaggiosa dal punto di vista economico: infatti la piantumazione ha un costo di 800.000 euro contro i 20 milioni necessari con l’attuazione di metodi tradizionali.
“Questo sito ora è un bosco – dice Massimo Fagnano, Docente di agronomia all’Università Federico II di Napoli -, è un centro di recupero della biodiversità, di servizi eco-sistemici, di purificazione dell’aria, di accumulo di carbonio nel suolo. È diventato un sito naturale“.
Breve storia della Terra dei Fuochi
La terra dei fuochi è un’espressione che nasce intorno agli anni 2000 e indica una vasta area della Regione Campania tra la provincia di Napoli e quella di Caserta. In questa zona sono stati interrati rifiuti tossici e rifiuti speciali, in aggiunta alla presenza massiccia di discariche abusive disseminate in tutto il territorio. Molto spesso questi rifiuti venivano incendiati diffondendo diossina e altri gas inquinanti nell’atmosfera. I primi sospetti sull’illegalità dell’interramento di rifiuti inquinanti sono stati messi in evidenza già nella prima metà degli anni novanta, ma sarà a partire dagli anni duemila che verrà dato seguito alle indagini e verranno identificati i responsabili spesso legati alla camorra e alla malavita. Una commistione di criminalità organizzata e istituzioni negligenti. Inoltre sempre a partire dagli anni 2000 è iniziato un processo di riqualifica e bonifica del territorio. La diffusione di sostanze nocive nel sottosuolo è stata correlata a un incremento significativo per la popolazione locale di specifiche patologie e un aumento di mortalità per leucemie e altri tumori. La Federico II di Napoli dal 2016 porta avanti uno studio insieme ad altri atenei italiani e centri di ricerca per accertare la correlazione tra la presenza di queste sostanze tossiche e la salute umana e animale.
Il valore sociale del progetto
La riqualifica della Terra dei Fuochi attraverso la coltivazione dei pioppi non è solo stata un’opera di bonifica significativa e importante per tutto il territorio, ma ha avuto anche un valore sociale ed educativo per i giovani che vivono in queste zone. Infatti il bosco è stato visitato dal 2016 da circa 10.000 studenti delle scuole locali. L’educazione ambientale in questo caso diventa un progetto concreto dove i ragazzi possono toccare con mano i benefici che l’ambiente può portare all’uomo e come l’uomo può avere cura dell’ambiente per il bene di tutti. Inoltre ha un forte valore educativo: la dove la criminalità organizzata ha distrutto, un’ opera come questa risana ciò che è stato rovinato. Un segno virtuoso di ricostruzione.
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di Sara Giudice