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7 Ottobre 2008 | Innovazione

Unione europea respinge appello di Sarkozy sulle norme anti pirateria

La Commissione europea non ha accolto la richiesta del presidente francese Nicolas Sarkozy di bocciare la posizione dell’Europarlamento contro un progetto di legge francese per la protezione della proprietà intellettuale su internet. La nuova legge, che dovrebbe essere approvata entro l’anno, attribuirebbe all’Authority di regolazione nazionale il potere di monitorare il traffico via internet e di tagliare il collegamento alla rete dei presunti pirati, scoperti a scaricare abusivamente film, musica o qualunque altro contenuto coperto dal diritto d’autore. Il 24 settembre scorso, nell’ambito del Pacchetto telecom, i l Parlamento europeo ha approvato una sorta di censura preventiva nei riguardi di questo progetto di legge. Con una grandissima maggioranza è passato l’emendamento 138 in cui si chiede ai regolatori nazionali di applicare il principio secondo cui, salvo che in caso di minaccia per la pubblica sicurezza, ” nessuna restrizione può essere imposta sui diritti e le libertà fondamentali degli utenti finali, senza la previa autorizzazione delle autorità giudiziarie, segnatamente in accordo con l’Art.11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue sulla libertà d’espressione e d’informazione “. L’Europarlamento considera l’allacciamento a internet  parte integrante della libertà d’espressione e per questo non può essere negato solo per evitare atti di pirateria informatica. Dopo una settimana di intense pressioni del governo francese su Bruxelles, venerdì scorso il presidente Sarkozy ha scritto direttamente al presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, chiedendogli di non sostenere l’emendamento 138 nel prosieguo dell’iter legislativo del Pacchetto telecom. Nella procedura comunitaria di co-decisione, se l’Esecutivo dell’Unione europea si oppone a una modifica alla proposta iniziale, perché venga approvata è necessaria l’unanimità degli Stati membri in Consiglio Ue. La risposta data dalla Commissione non poteva essere più netta: ” Abbiamo preso nota della lettera del presidente Sarkozy ” ha detto il portavoce della Reding, Martin Selmayr, durante il punto stampa quotidiano dell’Esecutivo Ue a Bruxelles, ricordando poi il risultato schiacciante del voto in Plenaria sull’emendamento in questione. ” La Commissione europea – ha detto quindi il portavoce – rispetta la decisione democratica del Parlamento europeo; nella visione della Commissione, quest’emendamento è una riaffermazione importante di alcuni principi giuridici chiave inerenti all’ordinamento giuridico dell’Ue, e in special modo ai diritti fondamentali dei cittadini”. ” L’emendamento – ha concluso Selmayr – è stato deliberatamente elaborato con un linguaggio che lasci agli Stati membri la possibilità di conseguire un giusto equilibrio fra diversi diritti fondamentali, e segnatamente il diritto al rispetto della vita privata, la proprietà intellettuale e il diritto di informazione e di espressione “.

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