Il Belpaese è un fiorire di videocamere, videofonini, ricatti e tentativi di truffa multimediale. La privacy personale è minacciata seriamente secondo il Garante. Il presidente dell’Autorità garante per la privacy, Francesco Pizzetti, nella relazione annuale al Parlamento, lancia l’allarme: “In Italia c’è una emergenza nella protezione dei dati che ha assunto una dimensione pari ad altre nostre emergenze nazionali, quali quella ambientale, quella energetica, quella infrastrutturale, che tanto negativamente incidono anche sull’immagine del Paese”. Pizzetti sottolinea come il fenomeno della penetrabilità delle grandi banche dati da parte di chi agisce illegalmente è esploso con modalità e dimensioni preoccupanti e sono cresciute le forme indebite di ricorso all’uso di videocamere, videofonini e tecniche ingannevoli per acquisire e trattare dati delicatissimi. “Non possiamo accettare che internet sia visto dai nostri ragazzi come una sorta di Paese dei balocchi, nel quale tutto è bello e possibile. Internet è la nuova frontiera, ma difficile da difendere per il continuo mutare delle tecnologie e per la dimensione globale che la caratterizza che richiede regole condivise a scala planetaria” prosegue il Garante per la privacy. L’Autorità illustra i dati della sua attività dell’ultimo anno. Nel 2006 le ispezioni sono cresciute del 65% rispetto al 2005: in totale, se ne sono registrate 350. Maggiormente colpiti i dati di traffico telefonico, le strutture sanitarie, le misure di sicurezza adottate da amministrazioni e imprese e i sistemi di informazione creditizia. Contestate 158 violazioni amministrative, ma le denuncie sono solo 11.
Un’Italia di spioni

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