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6 Aprile 2009 | Attualità

Usa: allo studio il Cyber Security Act 2009

Il Senato americano sta discutendo una nuova legge sulla sicurezza di internet e sul controllo della rete a scopi cautelativi. Il progetto, presentato all’assemblea da un esponente Repubblicano e da un Democratico, ha il nome di Cyber Security Act 2009. La bozza, che discute l’annoso problema della sicurezza informatica, contiene misure che stanno facendo discutere i politici e gli attivisti statunitensi. La legge propone che il completo controllo del web, sul territorio degli Stati Uniti, sia affidato al presidente in carica. Il capo si stato avrebbe ampia e indiscussa facoltà di dichiarare lo stato di emergenza nazionale e quindi rallentare il traffico internet, fino a bloccarlo, in network considerati infrastrutturali, d’importanza critica. La Casa Bianca potrebbe ordinare alle reti di aziende private (tra cui banche e ospedali) o governative di disconnettersi da internet , se reputate a rischio di attacchi informatici. Un’altra novità riguarderebbe la funzione del Dipartimento del Commercio, vero e proprio organo di controllo secondo i dettami il nuovo Act: questo sarebbe in grado di monitorare i network contenenti dati personali privati considerati parte delle infrastrutture critiche per la sicurezza. Il Dipartimento potrebbe dunque, nelle sue attività di monitoraggio, utilizzare le informazioni scovate contro gli stessi utenti, qualora le ritenesse importanti per la salvaguardia della sicurezza nazionale. Il risultato è che i cittadini potranno finire incriminati in qualsiasi momento per le informazioni presenti nelle banche dati, senza più alcuna garanzia costituzionale. A venir meno, sarebbero anzitutto il diritto alla privacy e quelli che regolano la posizione dei cittadini come figure da tutelare durante le indagini di polizia, già severamente calpestati dal Patriot Act del 2001. I senatori promotori del Cyber Security Act difendono la proposta, dicendo che è venuto il momento di difendere le infrastrutture internet dagli attacchi, con la stessa gravità che già ora si usa per le reti elettriche e gli acquedotti. Il rischio è però quello di un ulteriore rinforzarsi dei poteri statali e delle forze dell’ordine a danno della libertà dei singoli cittadini, con tutte le derive strumentali e laterali immaginabili.

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