E’ bufera nel mondo del web: Facebook avrebbe assunto la celebre agenzia di pubbliche relazioni Burson-Marsteller per comporre un dossier contro Google e convincere i giornalisti statunitensi a scrivere articoli contro il colosso di Mountain View. La linea d’attacco del social network era piuttosto semplice: paventare un ipotetico furto dei dati degli utenti Facebook da parte di Google che, attraverso il servizio Social Circle sfrutterebbe in maniera impropria (e illegale) le informazioni della comunità gestita da Mark Zuckerberg. Circle permette gli utenti di Gmail di accedere alle informazioni non solo dei loro amici, ma anche di amici di amici, tramite le cosiddette connessioni secondarie. Secondo Burson-Marsteller, questo infrangerebbe gli accordi con la Federal Trade Commission sulla privacy. L’agenzia assoldata, secondo quanto riporta The Daily Beast citando una fonte interna alla società, avrebbe contattato The Washington Post , The Huffington Post e altre testate, proponendo loro materiale esclusivo (creato ad hoc). Tra i giornali contattati anche Usa Today , che però ha fiutato l’inganno e ha denunciato online le pressioni subite, aprendo un caso mediatico-industriale. In gioco, oltre alla reputazione, c’è il mercato della pubblicità online e delle piattaforme sociali della rete. Il livello dello scontro tra i due colossi dimostra il valore elevato della posta in palio. Anche se pensare a Facebook che urla alla difesa della privacy e accusa i rivali di sfruttare indebitamente le informazioni degli utenti fa un poco sorridere.
Usa, Facebook gioca sporco contro Google

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