Gli internauti hanno mostrato di non gradire che i siti adattino i propri contenuti in base ai dati personali emessi dall’utente sul web. Secondo un sondaggio di Harris Interactive, il 60% dei 2.513 intervistati si sentono a disagio quando i siti utilizzano informazioni relative agli utenti per confezionare contenuti e pubblicità ad hoc. Questa sensazione di fastidio è avvertita soprattutto dagli adulti: il problema riguarda poco i giovani. Alan Westin, dottore della Columbia University di New York spiega che questa indagine potrebbe stimolare i grandi della rete a offrire maggiori vantaggi a coloro che rinunciano alla propria privacy online, facendo sconti su film, musica o elettronica. “Motori di ricerca gratuiti o i siti di social network sono codificati sul Dna degli utenti e un modo di difendere il marketing comportamentale è di offrire dei benefici agli utenti”
Utenti a disagio per uso dati personali sul web

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