Vasco Rossi sceglie di proseguire la propria battaglia nell’affaire Nonciclopedia e rilancia la propria idea ancora tramite la propria fan page su Facebook . “ Cosa pensiamo della l ibertà di espressione e altro lo testimonia l’esistenza di questo profilo per tutto quello che contiene, con il libero contributo di chiunque. Abbiamo chiesto ad anonimi gestori di un sito, secondo noi con contenuto diffamatorio, di rendere non anonimi i gestori e gli inserzionisti ” Questo il punto della situazione visto dalla parte dell’accusa. Che prosegue: “ Questo resta per noi un problema da chiarire , anonimi possono diffondere considerazioni del tipo: ‘V. Rossi è un vecchio bavoso tossicomane che vende cocaina davanti alle scuole e deve la sua fama alla credulità di milioni di rimbambiti fatti e strafatti quanto e più di lu i’”, citando evidentemente un estratto della pagina sotto inchiesta. In una sola notte i commenti ricevuti sono stati oltre 1500 ed i toni sono spesso duri nei confronti del cantante di Zocca e nella giornata di ieri è stato protagonista di uno degli hashtag più in vista su Twitter ( #VascoMerda ). La battaglia tra le parti proseguirà in tribunale , ma è evidente come ormai la partita più importante sia ora combattuta sulla pubblica piazza.
Vasco rilancia: viva la satira quando è satira

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