Si apre con Black Swan di Darren Arnofsky, il primo settembre, e si chiude con The Tempest di Julie Taymor, dieci giorni più tardi. Nel mezzo, un concorso e diverse opere italiane protagoniste. Questa in breve la formula della sessantasettesima edizione del Festival del cinema di Venezia . Sotto la direzione di Marco Muller, la manifestazione proporrà, in concorso, alcuni dei titoli più attesi della stagione autunnale, come gli gli americani Somewhere di Sofia Coppola e Promises written in winter di Vincent Gallo . Richard Lewis presenterà invece una trasposizione cinematografica de La versione di Barney , mentre il francese Francois Ozon mostrerà al pubblico Potiche. Tra i lungometraggi italiani, invece, spiccano i quattro titoli in corso: Noi credevamo di Mario Martone, dramma risorgimental-mazziniano con Luigi Lo Cascio e Toni Servillo; La passione di Carlo Mazzacurati; La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo, dal libro di Paolo Giordano; l’outsider La pecora nera di Ascanio Celestini. Nelle altre sezioni, invece, si trovano nomi celebri come Marco Bellocchio, con Sorelle mai , Michele Placido e il suo Vallanzasca – Gli angeli del male e Giancarlo Scarchilli, con una pellicola su Vittorio Gassman. A decidere le sorti dei film in gara sarà la giuria, presieduta da Quentin Tarantino e composta, tra gli altri, da Gabriele Salvatores e Luca Guadagno.
Venezia 67, il cinema italiano protagonista

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