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26 Agosto 2014 | Economia

Videogiochi, è un affare da donne

Secondo un studio di Entertainment Software Association, il 48% dei videogiocatori statunitensi è donna mentre, fra i gamer, sono più numerose le donne adulte che i minorenni masch i, da tempo ritenuti dagli sviluppatori come il target di massa a cui destinare i propri prodotti. Un trend che hanno visto crescere progressivamente anche le software house: ” Abbiamo visto un grande e rapido aumento dei giocatori di sesso femminile, su tutti i generi”, ha detto Fredrik Rundqvist, produttore di Ubisoft. La società ha di recente dovuto eliminare la possibilità di giocare con un personaggio femminile su Assassin’s Creed Unity , decisione che ha ricevuto non pochi dissensi da parte del pubblico femminile. Si tratta solamente di un esempio che mostra come le donne e le loro richieste non possano più essere escluse in fase di sviluppo di un nuovo titolo , in quanto occupano una parte assolutamente corposa dell’intero mercato. Un altro sondaggio operato da Nielsen di recente specifica che le gamer preferiscono giocare su personal computer, dispositivi mobile e sulla console Nintendo Wii. Il report dell’Esa dice che il giocatore ha una media di 31 anni, e il 39% degli intervistati ne ha oltre 36. Dal 2012 al 2013 sono cresciute del 32% le donne videogiocatrici oltre i 50 anni e, complessivamente, il gamer medio utilizza videogiochi da 14 anni.

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