A dire la sua sull’incresciosa questione legata all’elezione, mancata per ora, del presidente della Commissione Vigilanza Rai è stato oggi Giorgio Napolitano, che ha inisistito anche sulla nomina di un giudice Costituzionale. La sollecitazione di Giorgio Napolitano si evince dal comunicato con cui il Quirinale dà notizia di una telefonata con Marco Pannella. ” A Marco Pannella “, si legge nella nota che riporta le parole del Presidente, ” ho fatto presente la preoccupazione e l’impegno con cui da tempo seguo queste vicende. Lo sanno bene i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Si tratta di obblighi a cui il Parlamento non può ulteriormente sottrarsi, in quanto toccano la funzionalità di importanti istituti di garanzia. Le norme e le prassi vigenti prevedono per fondati motivi di equilibrio, a tutela del pluralismo e a presidio dello Stato di diritto, l’espressione di maggioranze qualificate e la realizzazione di ampie intese in Parlamento per perfezionare gli adempimenti di cui oggi si lamenta la violazione “. ” Tali norme non hanno però impedito – in anni recenti, e segnatamente all’inizio della XV legislatura – il rispetto di scadenze e vacanze delicate. È indispensabile “, conclude Napolitano, “c he su ogni pur comprensibile diversità di valutazioni politiche prevalga la consapevolezza dell’inderogabile dovere costituzionale da adempiere “. Italo Bocchino, vice presidente vicario del Pdl alla Camera , ha sottolineato che è dovere di entrambi gli schieramenti ” ascoltare e recepire le parole del Capo dello Stato “, ma ha poi aggiunto: ” È arrivato il momento che il centrosinistra offra all’ opposizione una rosa di nomi tra cui scegliere il futuro Presidente della Commissione Vigilanza Rai “. Parole che non lasciano intravedere aperture alla nomina di Leoluca Orlando dell’Idv , unico nome indicato dal centro sinistra per la nomina alla carica di presidente della vigilanza. A confermarlo è stato un comunicato del portavoce di Forza Italia, Daniele Capezzone che pur giudicando ” ineccepibile il richiamo del Capo dello Stato “, giudica la candidatura di Orlando da parte dell’opposizione ‘ostruizionistica’ e spiega: ” Il Pdl non intende subire la candidatura di un esponente di un partito, l’Idv , che ha tenuto una linea di aggressione contro tutto e tutti, Quirinale incluso, e che quindi non appare idoneo a svolgere un ruolo di garanzia “. A Capezzone ha risposto il presidente di turno in Vigilanza Rai, il deputato del Pd Giorgio Merlo : “N essuno in Parlamento può ritenere che l’elezione di un organo di garanzia come la presidenza della Commissione di Vigilanza Rai possa essere rimandata all’infinito, per un ostruzionismo politico sempre più incomprensibile “. Il resto del Pd ha risposto con un comunicato dei presidenti dei gruppi di Camera e Senato, Anna Finocchiaro e Antonello Soro: ” Le preoccupazioni del Capo dello Stato sono anche le nostre “. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa condivide pienamente il richiamo del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulla necessità dei tempi rapidi per le nomine della Corte istituzionale e della Commissione vigilanza Rai. ” Ha perfettamente ragione il Presidentre Napolitano – ha detto La Russa, a Milano per la festa della libertà – ma i tempi della politica non sono sempre quelli regolamentari , e non perchè non ci sia la volontà di fare ma perchènon ci sono le necessarie intese “. I Comitati di Redazione della Rai martedì prossimo, 7 ottobre, saranno davanti a palazzo San Macuto, a Roma, sede della Commissione Parlamentare di Vigilanza, per un sit in di denuncia e protesta organizzato dall’Usigrai. Lo ha comunicato ieri l’Esecutivo Usigrai in una nota. Il sindacato dei giornalisti Rai ha sottolineato: ” Sono finite anche le fumate nere per l’elezione della Presidenza della Commissione Parlamentare di Vigilanza, la stessa Commissione non è più convocata fino a che non si raggiunga un accordo politico. Quello che dovrebbe essere, stando alle leggi di questo paese, uno strumento di garanzia per gli utenti del Servizio Pubblico radiotelevisivo è ormai diventato uno dei tanti tavoli della spartizione politica. Dietro ai nomi per la presidenza della Commissione di Vigilanza i veri nodi della partita: i nomi dei prossimi dirigenti della Rai, forse dei prossimi direttori dei Tg. In mezzo resta l’azienda di Servizio Pubblico, i diritti degli utenti la vita e il futuro di chi lavora in Rai. L’azienda, senza l’insediamento completo della Vigilanza, come prevede la legge vigente, non può rinnovare vertici ormai da tempo scaduti e prendere decisioni importanti sull’assetto e sulle tecnologie che servirebbero al Servizio Pubblico radiotelevisivo per restare competitivo in un mercato sempre più complesso. Un’attesa, un’inerzia che non possono che favorire i concorrenti “.
Vigilanza Rai: appello di Napolitano

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