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18 Settembre 2008 | Attualità

Vigilanza Rai: dopo la settima fumata nera, parlano Romani, Gentiloni e Gasparri

Nulla di fatto in commissione vigilanza Rai anche questa mattina. La maggioranza, assente, non ha infatti consentito che si potesse procedere all’elezione del presidente. La commissione tornerà a riunirsi martedì prossimo alle 15. Orlando presidente della commissione di Vigilanza Rai? ” Non faccio nomi, non li ho mai fatti finora, ho solo citato nomi di persone . Ma io voglio superare il problema nel suo complesso. La mediazione avviene su un terreno comune”. Cosiì Paolo Romani, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, a margine della illustrazione doggi a Cagliari del piano di via libera ufficiale allo switch off per il passaggio dall’analogico al digitale e che vedrà la Sardegna fare da apripista a questa innovazione. Romani conversando con i giornalisti ha dapprima scherzato dicendo ” prendo atto del fatto che i giornali siano convinti che si arriverà rapidamente a un accordo “, per poi sottolineare che “se la nomina del presidente della Vigilanza dovesse essere ragionevole e contestuale alla convocazione della Vigilanza per la nomina dei componenti del Cda Rai, se ci fosse un consenso per una migliore governance Rai, attraverso il rafforzamento del direttore generale, e una condivisione di un percorso per un miglior governo del servizio pubblico in un clima di allentamento dalla pressione dei partiti”, il tutto potrebbe avvenire in tempi brevi. L’esponente della maggioranza ha poi sottolineato di aver riscontrato “una ragionevole disponibilita’” nell’opposizione in fatto di ‘governance’ . E dunque ” se tutti siamo d’accordo, parliamone . E’ una sommessa richiesta del sottosegretario Romani…”. A suo giudizio il servizio pubblico radiotelevisivo ha due problemi . Il primo riguarda “una migliore definizione delle competenze”, in poche parole ” il direttore generale deve poter portare in Cda una spesa superiore ai 2,5 milioni di euro , se non si vuole invece impedire una gestione dell’azienda”. Il secondo è legato al fatto che oggi come oggi occorre sottoporre al Cda Rai “una serie infinita di nomine. Finisce che il Cda abbia poteri su ogni atto e non invece di indirizzo di un’azienda, come dovrebbe essere . Io ho posto il problema di un rafforzamento del direttore generale”. Niente nomi, dunque, da parte di Romani , ma sembra ormai davvero cosa fatta un via libera della maggioranza per Leoluca Orlando alla presidenza della Vigilanza, anche se da qui a martedì di giorni ne mancano ancora. Una inversione di rotta, se si pensa alle scorse settimane ed ancora a questa mattina, quando ad ogni chiamata al voto i commissari della Pdl non erano presenti, rendendo vani i tentativi di portare l’esponente dell’Idv alla presidenza. E la resistenza a Orlando finora non era tanto sul suo nome e sulla sua figura quanto all’Italia dei Valori di Di Pietro, specie dopo la manifestazione di piazza Navona. Ora tutto sembrerebbe andare nella direzione voluta dall’opposizione, per quanto riguarda Orlando, ma evidentemente il semaforo verde della maggioranza è legato a quello che sin dal primo momento aveva chiesto: la contestuale definizione delle nomine per il Cda. E si parla di una telefonata tra lo stesso Romani e Walter Veltroni, attualmente negli Stati Uniti. Peraltro oggi quello del Cda è argomento ancor piu’ scottante per la Pdl perchè a viale Mazzini al momento la maggioranza non ce l’ha, visto che Gennaro Malgieri (An) eè stato dichiarato incompatibile in quanto eletto parlamentare e Marco Staderini (Udc) in più di una circostanza si è sfilato ed ha votato con il centrosinistra o quantomeno non ha partecipato al voto, finendo con il favorire comunque il centrosinistra, che poi può sempre contare sul fatto che il voto del presidente Petruccioli valga doppio in caso di parità, cioe’ di un eventuale 4 a 4 nelle decisioni del Cda. “Prosegue l’assenza della maggioranza, anche se sul piano politico l’ipotesi della presidenza Orlando si va delineando con maggiore chiarezza. Se ne parlerà la prossima settimana. Sento diverse voci secondo le quali la situazione dovrebbe sbloccarsi “. Così Paolo Gentiloni al termine della della commissione di vigilanza Rai riunita per l’elezione del presidente, che anche stamane si è conclusa con un nulla di fatto. Ai cronisti che chiedono se vi sia un accordo che leghi l’elezione del presidente della commissione alle nomine del Cda rai, l’esponente del Pd replica: “sono due storie diverse”. “Sin dall’inizio della legislatura abbiamo chiesto all’opposizione garanzie non solo per eleggere il presidente della Vigilanza Rai che spetta alla minoranza, ma anche per rinnovare rapidamente i vertici dell’azienda che sono scaduti. Solo se ci saranno queste condizioni nei prossimi giorni la vicenda si potrà sbloccar e, con un nuovo presidente della Vigilanza e nuovi e capaci vertici per la Rai. D’altra parte è nell’interesse anche della minoranza fare presto i nomi e trovare l’intesa , giacchè presidente Vigilanza e presidente Rai le spettano”. E’ quanto ha dichiarato Maurizio Gasparri, presidente del Pdl al Senato.     ————————————————————————- E’ accaduto ieri:   Nulla di fatto in commissione di vigilanza Rai per l’elezione del presidente. Il Pdl non si è presentato ed è mancato ancora una volta il numero legale per l’elezione del presidente.  Il candidato del Pd Leoluca Orlando dell’Italia dei valori. Il presidente di turno Giorgio Merlo ha spiegato che farà presente la situazione ai presidenti delle Camere e che la vigilanza potrebbe tornare a riunirsi già domani mattina alle 9 con lo stesso ordine del giorno. “Non c’e’ nessuna trattativa in corso. la visione di un unico mercato fra vigilanza e cda rai è errata e noi la respingiamo”. Giovanna Melandri replica ai giornalisti lasciando Palazzo San Macuto dove si è conclusa, con un nulla di fatto, la seduta per l’elezione del presidente della commissione di vigilanza. Seduta sulla quale ‘aleggia’ l’intervista rilasciata a La Stampa dal sottosegretario alle comunicazioni Paolo Romani che mette in collegamento i ‘nodi’ vigilanza e cda rai. ” Ci auguriamo che domani ci sia da parte della maggioranza un predisporsi responsabile all’elezione del presidente Orlando , che resta il nostro candidato. Questa situazione è indicatore di uno strappo istituzionale – dice ancora Melandri, riferendosi all’ assenza della maggioranza – che speriamo possa essere ricucito nelle prossime ore”. L’esponente del Pd Vincenzo Vita ha affermato “spero che la destra capisca che non si può bloccare una commissione bicamerale, non la si può lasciare a bagnomaria”. E aggiunge : questa “è una brutta storia. Una pagina nera nella vita delle istituzioni . Mi aspettavo che almeno venissero in commissione. Speriamo prevalga una posione piu’ corretta istituzionalemnte”. Un sms arrivato alle 13 e 57 . Solo tre minuti prima della convocazione della commissione di Vigilanza Rai, la maggioranza – in prima battuta intenzionata a presentarsi ad inzio seduta – avrebbe cambiato idea . Qualcuno lo comunica anche ai colleghio dell’opposizone. A confermare il repentino cambiamento della Pdl è Fabrizio Morri del Pd : “fino a stamane ci veniva confermata la presenza della maggioranza in aula”, osserva il parlamentare che giudica l’assenza “un comportamento grave”. Fatto è che la commisione è stata riconvocata domani mattina alle 9. Si è ancora alla prima votazione e dunque per l’elezione del presidente sono ancora necessari 24 voti su 40, la maggioranza dei tre quinti.     

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