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22 Febbraio 2023 | Attualità

Visita inaspettata a San Valentino: dallo spazio frammenti di meteorite raggiungono la Basilicata

Sembravano dei colpi di pistola racconta la signora Losignore che vive nella casa fra Contrada Rondinelle e Contrada Serra Paducci a Matera, in Basilicata, ma non lo erano. La sera di San Valentino frammenti di meteorite provenienti dallo spazio hanno raggiunto il balcone della famiglia Losignore. Partiamo dall’inizio: il bolide di 2,5 kili a cui appartengono questi frammenti era sotto osservazione dal tempo dal progetto Prisma:la prima rete italiana per la sorveglianza sistematica di meteore e atmosfera, promosso dall’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e sostenuto da Fondazione Crt. Prisma è costituita da una rete di videocamere all-sky, installate in diverse località del territorio italiano, dedicate all’osservazione di meteore molto brillanti – i cosiddetti “bolidi” – con il fine di determinare le orbite eliocentriche dei meteoroidi che li provocano e delimitare le aree per la raccolta di possibili meteoriti associate all’evento.  Alle ore 19.00 del 14 febbraio le videocamere di Prisma osservano che un corpo celeste brilla a una quota di circa 90 km e segue una traiettoria discendente  inclinata di circa 60 gradi rispetto al terreno, muovendosi con una velocità iniziale di 16-17 km/s, da Bari verso Matera. Una volta terminata la fase di bolide, il residuo del meteoroide, con una massa stimata dell’ordine di 400-500 grammi, inizia la fase di volo buio proseguendo la caduta verso il suolo sballottato dai venti dell’atmosfera. I professionisti di Prisma fanno i loro calcoli e identificano che frammenti di meteorite stanno raggiungendo l’area a Nord di Matera. Ed è qui che la storia del bolide celeste si interseca con la famiglia Losignore. Gianfranco e Pino i figli , tra l’altro appassionati di astrofisica, ritrovano alcuni sassi sul balcone dei genitori che la sera prima avevano sentito un forte botto proveniente dall’esterno. Bolide trovato. Si recuperano i frammenti nei giorni a seguire che in totale sono 12 frammenti principali e decine di frammenti più piccoli.

Il materiale recuperato viene sottoposto ad analisi particolareggiate per determinare composizione chimica, mineralogia e caratteristiche petrografiche utili alla classificazione della meteorite appena ritrovata.Questi frammenti, infatti, hanno attraversato quasi inalterate i circa 4,5 miliardi di anni dalla formazione del nostro Sistema Solare e ritrovarne una appena caduta come quella rinvenuta a Matera aiuta moltissimo gli scienziati a ricostruire le tappe che hanno portato alla formazione dei pianeti, Terra compresa. Per la rete Prisma si tratta del secondo recupero di una meteorite con la traiettoria triangolata durante la fase di bolide: il 4 gennaio 2020 fu infatti recuperata la meteorite Cavezzo, residuo del meteoroide che generò il bolide osservato da 8 camere di Prisma il 1 gennaio 2020, in piena Pianura Padana. Questo è il secondo ritrovamento in pochi anni di meteoriti “fresche” ed è una conferma dell’efficacia della rete Prisma nel reperire materiale così prezioso per la scienza: un vero e proprio occhio per la sorveglianza del cielo.

La semplicità di questa storia è anche la sua potenza, è affascinante come in una contrada del centro Italia una sera qualsiasi accade qualcosa di inaspettato che farà fare dei passi avanti alla scienza e all’astrofisica.

di Sara Giudice

Matera

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