Brutta previsione per chi utilizza i social network come ‘MySpace’. I trend del 2007 prevedono l’istituzione di abbonamenti e servizi a pagamento per gli utenti registrati a questi siti. L’analisi di Deloitte Touche Tomatsu, team esperto in media e telecomunicazioni, prevede anche per gli utenti di ‘Second Life’ un esborso tutt’altro che virtuale per continuare la loro esperienza nella vita parallela del famoso gioco di ruoli. Per quelli di Deloitte Touche i vecchi utenti di ‘MySpace’, ‘Bebo’ e ‘Piczo’ potrebbero essere disposti a pagare per limitare a una ristretta cerchia di amici virtuali l’accesso ai loro dati sensibili come video e foto. I contenuti premium potrebbero portare nuovi servizi dal valore aggiunto in cambio di una tutela della privacy. Ma far pagare per qualcosa che è stato inizialmente proposto gratuitamente è una questione da maneggiare con cura. Il pedaggio per l’utilizzo di servizi di social networking è alla base dello scarso successo di altre realtà come ‘Friends Reunited’ in Gran Bretagna mentre negli Usa ‘Facebook’ ha dovuto eliminare l’accesso a pagamento per vedere aumentare gli utenti registrati. Gli analisti stimano che l’economia prodotta dalla vita virtuale attraverso il web è in costante crescita ma ammoniscono su possibili disaffezioni in caso di accessi a pagamento.
Vita virtuale, spesa reale

Guarda anche: